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Cybersecurity: attacchi informatici elemento chiave della geopolitica

09/11/2022

I rischi più gravi per i governi sovrani sono quelli derivanti da attacchi informatici motivati dalla geopolitica; presentano costi inferiori di sviluppo in rapporto alle tattiche belliche ordinarie e, anche se il loro impatto sui rating sovrani rimarrà con buone probabilità ridotto, gli apparati governativi, in particolare quelli con governance e istituzioni più deboli e conti esterni e fiscali non tanto solidi, “dovrebbero prendere in considerazione un aumento degli investimenti e della spesa per creare solidi sistemi IT e backup“.

A fare queste considerazioni è uno studio di S&P Global Ratings nel quale si sottolinea come la “crescente sofisticazione degli attacchi informatici e la digitalizzazione delle operazioni di governo e servizi potrebbero aumentare i costi per i governi se l’intrusione riesce”.

I rischi di una guerra ibrida

Gli attacchi informatici - sottolineano gli analisti - sono diventati un elemento chiave della geopolitica, coinvolgendo attori statali e non statali: “Come abbiamo visto più di recente nel conflitto Russia-Ucraina – si legge -, questi possono precedere o accompagnare l’azione militare come parte di una guerra ibrida, con obiettivi chiave come infrastrutture o servizi critici di un paese. In caso di rischio politico esterno o interno imminente o in rapido aumento (come guerra, escalation di conflitti interni o rischio acuto e crescente per la stabilità istituzionale), S&P Global Ratings potrebbe abbassare il rating sovrano indicativo sulla base del rischio di eventi, a seconda di l’entità e l’effetto attesi del conflitto sulle caratteristiche creditizie del sovrano”.

Sebbene riteniamo che la portata e il costo finanziario degli attacchi informatici aumenteranno, al momento prevediamo un impatto limitato per i rating sovrani – aggiungono gli analisti -. I sovrani, rispetto ad altre classi di attività come società o istituzioni finanziarie, spesso beneficiano di una base economica e di reddito ampia e diversificata, risorse finanziarie e non finanziarie sostanziali e flessibilità per raccogliere entrate aggiuntive, che dovrebbero limitare il potenziale impatto di incidenti informatici. Detto questo, è probabile che i sovrani con una governance più debole, economie o fonti di reddito meno diversificate e che affrontano rischi geopolitici elevati siano più suscettibili agli impatti negativi degli attacchi informatici“.

In uno scenario simile, i Paesi che affrontano elevati rischi geopolitici e per la sicurezza esterna “potrebbero essere bersaglio di una guerra ibrida (un misto di attacchi militari e informatici) – spiega S&P -. Per questo motivo, laddove vediamo elevati rischi geopolitici, monitoriamo se le azioni sul fronte informatico possano segnalare una potenziale escalation di un conflitto”.

Necessari maggiori investimenti 

S&P Global Ratings ritiene che i governi possano cercare di fronteggiare questi rischi se si incrementano gli investimenti e la spesa per la sicurezza informatica, con l'obiettivo di migliorare la solidità dei sistemi e delle istituzioni statali, nonché per scopi militari e di difesa.

Il report si conclude con l'impegno, espresso dagli analisti stessi, a continuare "a monitorare la spesa del settore pubblico per la sicurezza informatica per vedere come si traduce in preparazione informatica per i titoli sovrani classificati. Sebbene le economie avanzate dispongano di risorse sufficienti per sviluppare e implementare una strategia globale di sicurezza informatica, i sovrani emergenti e dei mercati di frontiera sono finanziariamente più vincolati, il che potrebbe limitare la loro capacità di pianificare e rispondere efficacemente alle minacce”.

(Fonte testo: www.corrierecomunicazioni.it)



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