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Smart building, paradiso per gli hacker: il monito di Memoori

05/01/2022

Dalla diffusione della tecnologia intelligente nell’edilizia, tutti – proprietari, affittuari e fruitori degli spazi – sembrano trarre indubbi vantaggi. Tutti tranne i facility manager, che si trovano a dover gestire la rapida trasformazione degli edifici e confrontarsi costantemente con minacce alla sicurezza, sempre più frequenti e nefaste.

Secondo James McHale, fondatore e CEO di Memoori, il mercato degli edifici intelligenti ha creato un “paradiso” per gli hacker che possono sottrarre informazioni, acquisire il controllo dei sistemi e danneggiare intere reti “spesso con relativa facilità”. Un’amara considerazione, da leggersi come un invito a considerare in modo serio, e adeguato ai rischi, la questione della sicurezza informatica, che al momento non sembra invece essere una delle principali preoccupazioni quando si acquista tecnologia connessa da utilizzare all'interno degli edifici.

Un tema di grande attualità, tanto più se si considera che lo smart building è un mercato senza dubbio in crescita. I finanziamenti nel settore degli edifici intelligenti sono ai massimi storici: nella prima metà del 2021 il giro di affari è stato di oltre 5,1 miliardi di dollari. Le organizzazioni però non tengono in debito conto la questione della cyber security – suggerisce il report di Memoori – sebbene i dirigenti abbiano di solito una chiara consapevolezza degli enormi danni finanziari e di reputazione che gli attacchi informatici possono determinare. Nonostante questo, si continua ad acquistare e ad integrare tecnologie vulnerabili. L’ovvia conclusione da trarre è che la sicurezza informatica non sembra essere così importante da incidere sulle decisioni di acquisto, afferma McHale.

 


maggiori informazioni su:
https://www.securityworldmarket.com/ - https://memoori.com/smart-buildings-need-smarter-facilities-management/



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