MILANO - L’attesa principale di ogni dipartimento di Homeland Security è quella di proteggere i confini da ogni forma di minaccia, identificati come una linea geopolitica di separazione fra Stati, corrispondente alla volontà politica di garantirne, al loro interno, la sicurezza nazionale. Il processo di crescita e di capacità dei sistemi orientati alla protezione delle frontiere (aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, varchi stradali) rappresenta una tematica significativa nel quadro generale della sicurezza nazionale.
Ad esempio negli USA le forze di polizia impegnate nelle attività operative di lotta al terrorismo, contrasto del traffico di droga e dell’immigrazione clandestina, vigilano le frontiere utilizzando tecnologie elettroniche particolarmente sofisticate, analizzando poi, in una sorta di data fusion, le informazioni raccolte tramite le attività Comint (communications intelligence), Sigint (signals intelligence), Elint (electronic intelligence) e Radar (attività tipiche dell’intelligence governativa) come contromisura preventiva nel contrasto delle attività criminali frontaliere.
di Giovanni Villarosa - Esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO, Vice Presidente di SECURTEC prosegue questa interessante e attuale trattazione nel suo articolo.
Smart City e Videosorveglianza Urbana integrata: un bene pubblico da preservare tra intelligenza artificiale, videosorveglianza, digitalizzazione, privacy e sicurezza informatica
Corsi in programmazione riconosciuti per il mantenimento e la preparazione alla certificazione TÜV Italia
Webinar21 maggio 2024
WebinarLa cybersicurezza dei sistemi di videosorveglianza
Corso riconosciuto da TÜV Italia
Scenari, tecnologia e formazione sulla sicurezza in formato audio
Un'immersione a 360 gradi nella realtà dell'azienda