a&s Italy n.9 giugno 2011, Mission: possible

Per fare una rivoluzione servono qualcosa da cambiare e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione” (Woody Allen).
La pluriannunciata rivoluzione IP ancora stenta ad esprimere quell’enorme potenziale decantato dagli analisti di mercato.
E’ vero che avanza a passi da gigante, è vero che si allarga a macchia d’olio su tante aree, è vero che segnerà indubbiamente il percorso dell’evoluzione della security.
Eppure... eppure ancora non è decollata come ci si attendeva. Si dice sia colpa delle resistenze culturali degli operatori. E sia. Ma noi siamo proprio sicuri di avere avuto il giusto approccio alla formazione tecnica in campo IP? Siamo sicuri di esserci espressi bene?
Perché se è vero che ogni rivoluzione (prima delle baionette) parte dalle piazze, perorando la causa che dovrebbe portare al cambiamento, perché si dovrebbe pensare di vendere una nuova tecnologia senza aver perfettamente chiarito perché la si dovrebbe acquistare?
IP Security Forum ha raccolto la sfida di quel genio strampalato di Woody Allen, si è assunta la responsabilità di uscire dai sicuri confi ni della televisione “a circuito chiuso” per entrare nel regno multidisciplinare dell’IP Security, si è presa la briga di inventarsi percorsi formativi originali e 2.0 per dare un’identità alla nascente community dell’IP Security, ha posto le prime basi formative sul lato user per giustificare le future azioni strategico-commerciali da parte dei vendor, nell’intento di traghettare il comparto sicurezza verso le nuove opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica.
Gli eccellenti risultati di IP Security Forum raccontano di una rivoluzione culturale che parte ormai dalla domanda: il canale deve cominciare per forza a muoversi in quella direzione.

Secondo noi, le rivoluzioni si fanno così.