a&s Italy
05/04/2011
Vogliamo disegnare il comparto sicurezza? Più o meno viene fuori una piramide: al vertice ci sono i produttori di apparecchiature di sicurezza, i quali, spesso tramite distributori, vendono a integratori di sistemi o ad installatori, che a loro volta si orientano sul cliente finale. La nostra è una filiera di professionisti, che tra loro si dovrebbero intendere alla perfezione, da tecnici a tecnici. Ma non sempre è così.
Ce lo dicono proprio loro, gli installatori che lamentano carenze normative, marginalità all’osso, incapacità di distinguersi nella massa informe del fai da te e del bricoleur tuttofare.
Gli stessi che però faticano a mettersi in discussione, a formarsi e a confrontarsi con lo stesso mercato dove pure loro si muovono.
In assenza di un dialogo franco e diretto con la filiera tecnica, partono le reazioni scomposte: alleanze che si aprono e si chiudono subito dopo, iniziative politiche su scenari nebulosi e allegorici, tentativi di coinvolgere direttamente i consumatori o le lobby delle assicurazioni (che mai si sono curate del comparto).
Per carità, sono tutte ottime iniziative, ma prima non sarebbe meglio capirsi sul piano tecnico?
Almeno per sapere cosa chiedere alle Autorità e in che modo, cosa raccontare alla signora Maria, cosa domandare o imporre ai produttori, su cosa formarsi e come. E poi per confrontarsi davvero sulle competenze, sugli elementi frenanti, sulle possibilità di crescita e di evoluzione.
Abbattiamo le barriere tecniche, facciamoci tirare la volata da chi ha interesse a farci crescere.
E poi facciamo tutto il resto.
n.8 Aprile 2011
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