a&s Italy
05/10/2010
Lo dicevano i padri Romani: pesce grande mangia pesce piccolo. Quello che non dicevano è che, a furia di mangiare, il pesce grande finisce per morire. E non per indigestione, bensì per eccesso di esperienza. Facciamo un esperimento.
Prendete un luccio, mettetelo in un acquario e in breve tempo farà incetta di pesciolini e crescerà a dismisura. Un giorno inserite una lastra di plexiglass nell’acquario per dividere il luccio dai pesci piccoli. Il luccio la prima volta sbatterà la zucca contro la lastra e se ne rientrerà stordito nella sua area, poi lo rifarà una seconda e una terza volta, ma alla quarta craniata capirà che è meglio starsene dal proprio lato e aspettare il mangime del padrone, tanto si vive uguale.
Il luccio è diventato esperto, non si fa più fregare da nessuno, lui sì che è un pesce che sa il fatto suo. Ebbene, un bel giorno rimuovete la lastra dall’acquario. E il luccio che fa? Pesce d’esperienza, non rischia certo di sbattere le corna per niente e se ne resta cheto della sua area. Ma alla fi ne muore di fame... per troppa esperienza.
Cosa ci insegna questa storia? Che chi ritiene di avere ormai troppa esperienza, troppa cultura, troppo knowhow, troppo mestiere rischia di esser messo alla corda dai tanti pesci piccoli che stanno entrando nel settore. Pescetti che osano, che rischiano perché hanno meno da perdere o forse perché sono più giovani, pescetti inesperti ma per questo anche più creativi, capaci di uscire dagli schemi, pescetti umili e con voglia di imparare.
La sicurezza è ad un giro di boa: nuove tecnologie e nuovi attori convergono su un settore spesso stritolato dalla propria esperienza.
E chi non si aggiorna rischia di fare la fine del luccio.
Meditate gente, meditate...
n.5 Ottobre 2010
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