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W la Privacy

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Data breach, sanzione del Garante a un istituto bancario

24/07/2020

ROMA - E' stata ordinata dal Garante per la privacy a un istituto bancario il pagamento di una sanzione di 600 mila euro. La sanzione è giunta al termine di una complessa istruttoria riguardante un data breach determinato da accessi abusivi ai dati personali di oltre 700 mila clienti, tra aprile 2016 e luglio 2017. Era stata la banca stessa, a fine luglio 2017, a comunicare all’Autorità la violazione subita.

Tali accessi abusivi erano avvenuti in due momenti diversi ed erano stati effettuati utilizzando le utenze di alcuni dipendenti di un partner commerciale esterno alla banca. Ne erano stati oggetto informazioni di vario genere: dati anagrafici e di contatto, professione, livello di studio, estremi identificativi di un documento di riconoscimento e informazioni relative a datore di lavoro, salario, importo del prestito, stato del pagamento, "approssimazione della classificazione creditizia del cliente" e codice Iban.

La sanzione, determinata applicando la disciplina precedente l’entrata in vigore del Gdpr, segue la contestazione di violazioni amministrative notificata alla banca nel maggio 2019, originata a sua volta da un provvedimento adottato dall’Autorità nel marzo 2019 con il quale il Garante aveva accertato la violazione da parte dell’istituto bancario delle misure minime di sicurezza previste dal Codice privacy, oltre che l'inosservanza delle regole fissate dalla stessa Autorità, nel provvedimento n. 192 del 12 maggio 2011 in materia di tracciamento delle operazioni bancarie.

Essendo stati verificati rilevanti profili di illiceità del trattamento determinati dalla mancata adozione di misure tecniche e organizzative adeguate e valutate le argomentazioni addotte dalla banca, il Garante ha ritenuto necessario applicare la sanzione per tutelare i diritti e le libertà delle persone coinvolte, a prescindere dalla notificazione della violazione di dati personali effettuata dalla banca.

Nel determinare l’ammontare dell’importo in 600mila euro, l’Autorità ha tenuto conto di diversi elementi: il fatto che le violazioni erano state commesse nei confronti di un cospicuo numero di persone e che la banca, che non ha subito precedenti provvedimenti sanzionatori del Garante, a seguito del data breach si è cautelata con misure e iniziative mirate a rafforzare la sicurezza dei propri sistemi informatici.

 

 


maggiori informazioni su:
www.fedeprivacy.org



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