REGGIO EMILIA - Il Coronavirus ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo il 23 febbraio. Da lì è storia, una storia che scriviamo giorno dopo giorno e di cui non sappiamo il finale. Quello che è chiaro è che il mondo come lo conoscevamo prima non esisterà più: dovremo riscriverlo noi. Il comparto sicurezza è solido, si adatta alle nuove emergenze e si prepara al "dopo". Un "dopo" che tutti siamo chiamati a disegnare mettendo a fattor comune professionalità, intelligenze e knowhow. Abbiamo intervistato alcuni operatori per un primo brain storming.
“Per risolvere i nuovi problemi di sicurezza serve un approccio integrato”; intervista a Giovanni Parisi, General Manager di Spark Security
Come vi siete riorganizzati per gestire l’emergenza?
Le attività di Spark non si sono mai fermate. Subito dopo l’entrata in vigore delle prime misure emergenziali in Emilia Romagna, siamo passati tutti in modalità smart working portando avanti da remoto i progetti a cui stavamo lavorando. I meeting e gli incontri di presentazione dei nostri prodotti si sono spostati online e allo stesso tempo abbiamo iniziato a studiare delle soluzioni in vista della cosiddetta fase 2, come quella per il controllo della temperatura corporea delle persone all’ingresso di uffici, negozi e supermercati.
Quali sono le sue previsioni e le aspettative per il post Coronavirus?
Ci aspettiamo un progressivo ritorno alla normalità, per fasi e a piccoli passi. E soprattutto una maggiore attenzione alle tecnologie che possono alzare il livello di sicurezza e all’importanza di realizzare soluzioni ritagliate sul contesto reale. È quello che ad esempio il nostro team di ricerca e sviluppo sta facendo attorno agli hardware per la misurazione della temperatura corporea. Questo momento delicato è probabilmente destinato a durare ancora a lungo e solo un approccio integrato potrà risolvere con efficacia i nuovi problemi di sicurezza.
Di quale messaggio secsolution.com potrebbe farsi portavoce?
Che in momenti come questi occorre lavorare con ancora più forza sul futuro. Le aziende produttrici di sistemi di sicurezza hanno il dovere di sviluppare soluzioni in grado di coniugare aspetti di controllo e manutenzione remota e tutela della privacy. È un tema importante e vanno fatti grandi passi avanti in tal senso. Questa emergenza ci ha messo di fronte a nuove necessità, come il tracciamento delle persone e il controllo della temperatura. E queste informazioni dovranno essere collezionate e gestite a beneficio della collettività.
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