MILANO - I lavori del gruppo di lavoro sull’intelligenza artificiale (IA) voluto dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, prenderanno l'avvio dal Consiglio nazionale per le ricerche (Cnr). L’incarico prevede la raccolta delle componenti più attive e rilevanti nel modo della ricerca scientifica italiana per dar vita a una strategia nazionale per lo sviluppo dell’artificial intelligence made in Italy, alla luce del fatto che nel mondo crescono gli investimenti e cresce la competizione.
Il sito del Cnr stesso spiega che l’obiettivo è elaborare un programma d’azione di lungo periodo, con valenza nazionale, che sappia mettere a sistema tutte le eccellenze scientifiche presenti nel nostro Paese e strutturare un piano di dottorati di ricerca su questo tema.
Allo stato attuale sono cinque le aree tematiche individuate per il programma nazionale di dottorati: IA e data science, IA e cyber security, IA per salute e scienze della vita, IA e industria 4.0, IA per ambiente e agricoltura.
A questo gruppo di lavoro, al quale hanno partecipato circa 30 tra atenei, enti di ricerca e altre realtà del settore, sarà affiancato anche un Comitato direttivo, il cui compito sarà quello di estendere i lavori e ampliare la stessa strategia.
I Paesi che faranno maggiori investimenti
Nel periodo 2018-2022, stando alle proiezioni IDC dello scorso anno, i Paesi che investiranno di più in tecnologia "Cognitive and Artificial Intelligence Systems" saranno Stati Uniti, Europa e Cina. Il Giappone sarà il Paese che vedrà aumentare maggiormente gli investimenti nel settore (+64%), mentre sono in molti a ritenere che dopo il 2022 sarà la Cina a diventare la superpotenza dell’intelligenza artificiale.
La corsa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e all’innovazione, a livello globale, non concosce rallentamenti o impedimenti e nel 2019 IDC ha stimato un aumento della spesa complessiva del 44% a 35,8 miliardi di dollari, che nel 2022 potrebbero superare i 79 miliardi di dollari, con un tasso di crescita composto annuo (Carg) pari al 38% nel periodo 2019-2022.
Lo stesso studio di IDC indica anche che il settore retail potrebbe ricevere gli investimenti maggiori, circa 6 miliardi di dollari, in soluzioni per l’automazione della customer care, o per la consulenza per l’expert shopping.
Nel settore bancario la spesa è consistente, con 5,6 miliardi di dollari, soprattutto per la cybersecurity e la protezione dei conti correnti e delle transazioni da attacchi informatici di varia natura. Il settore manifatturiero e quello della sanità pubblica e privata vedranno una significativa crescita di investimenti in tecnologie IA. A veder aumentare più rapidamente l’adozione di soluzioni IA sarà comunque la Pubblica Amministrazione centrale e locale di tutto il mondo, con un tasso del 44,3%, seguita dal mercato dei servizi (43,3%) e dal settore educazione/istruzione/formazione (42,9%).
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