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W la Privacy

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GDPR, benefici per il business per le aziende in regola

07/02/2019

MILANO - In ogni parte del mondo è stato notevole l'impegno profuos dalle  aziende in vista dell'entrata in vigore del GDPR. Il 59% di queste ha infatti dichiarato di aver soddisfatto tutti o la maggior parte dei requisiti del nuovo regolamento, mentre il 29% prevede di farlo entro un anno. Per un altro 9% sarà necessario un ulteriore anno. 

I dati emergono dal  Cisco 2019 Data privacy Benchmark Study, pubblicato in occasione del recente Data Protection Day, la Giornata europea della Protezione dei dati personali e che ha coinvolto Oltre 3.200 professionisti della sicurezza e della privacy nei principali settori di 18 paesi.

Il report evidenzia come le aziende che hanno investito per salvaguardare la privacy dei dati sensibili, stiano ottenendo significativi benefici di business, confermando dunque il legame tra questi due elementi: minori ritardi nelle vendite, un numero inferiore di violazioni e di relative perdite economiche.

I risultati più importanti possono essere così sintetizzati: 

L’87% delle aziende subisce ritardi nel ciclo di vendita a causa dei timori di clienti e potenziali clienti in ottica privacy rispetto al 66% dello scorso anno. Questo è dovuto a una maggiore consapevolezza portata dal GDPR e alle frequenti notizie di violazioni dei dati.

I ritardi nelle vendite per paese variano da 2,2 a 5,5 settimane, con Italia (2,6 settimane), Turchia e Russia nella parte bassa della classifica, e Spagna, Brasile e Canada nella parte alta. I maggiori ritardi nelle vendite sono da attribuire ad aree in cui i requisiti di riservatezza sono elevati o in fase di transizione. Il ritardo nelle vendite può determinare perdite di fatturato legate a indennizzi, finanziamenti e relazioni con gli investitori e possono tramutarsi in una perdita, se un potenziale cliente acquista da un concorrente o decide di non comprare.

Le principali ragioni alla base dei ritardi nelle vendite

Gli intervistati hanno rilevato: l’analisi delle richieste dei clienti in relazione alle esigenze di privacy, la traduzione delle informazioni sulla privacy nelle lingue dei clienti, la formazione dei clienti in ottica salvaguardia della privacy o la riprogettazione dei prodotti per soddisfare le esigenze di privacy dei clienti.

In base al paese, il grado di prontezza in ottica GDPR varia dal 42% al 75%. Spagna, Italia (72%), Regno Unito e Francia si collocano ai vertici della classifica, mentre Cina, Giappone e Australia si collocano ai livelli più bassi.

Solo il 37% delle aziende pronte per il GDPR ha subito una violazione dei dati che è costata più di 500.000 dollari, rispetto al 64% delle aziende meno pronte per il GDPR.

Tra le esigenze che i clienti manifestano sempre più insistentemente vi è quella che i prodotti e i servizi implementati forniscano l’adeguata salvaguardia della privacy. Tali aziende, che hanno investito nella riservatezza dei dati per soddisfare i requisiti del GDPR, hanno subito minor ritardi nelle vendite ai clienti esistenti: 3,4 settimane rispetto a 5,4 settimane per le aziende meno pronte in ottica GDPR. Nel complesso, il ritardo medio nelle vendite ai clienti esistenti è stato di 3,9 settimane, in calo rispetto alle 7,8 settimane registrate un anno fa.

Le aziende che si sono fatte trovare preparate al GDPR hanno indicato una minor incidenza delle violazioni dei dati, un numero di record coinvolti in incidenti legati alla sicurezza infeririore e tempi più ridotti di inattività del sistema.

La probabilità di subire una perdita finanziaria significativa a causa di una violazione dei dati è stata a sua volta assai più bassa. A questo si aggiunge il fatto che il 75% degli intervistati ha dichiarato di aver ottenuto diversi benefici dagli investimenti fatti nella salvaguardia della privacy: maggiore agilità e innovazione conseguenti a un adeguato controlli dei dati, vantaggio competitivo e maggiore efficienza operativa grazie a una pronta organizzazione e classificazione dei dati stessi.

 

(Fonte: Key4Biz)

   



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