mercoledì, 24 aprile 2024

Interviste

Tecnologie intelligenti per il retail: opportunità e soluzioni

Intervista a Emiliano Papadopoulos, CEO di Allnet.Italia

13/04/2016

Si parla sempre più spesso di IoT, che sta diventando una sorta di “scatola magica” dalla quale può uscire veramente di tutto. L’intelligenza data alle “cose” può cambiare, magari non il mondo come auspica qualcuno, ma, di sicuro, numerosi mercati verticali. Ad esempio, quello del retail. Ne parliamo con Emiliano Papadopoulos, CEO di Allnet.Italia, azienda specializzata in soluzioni innovative, nell’informatica e nelle telecomunicazion che, per ciò che riguarda il retail, supporta i propri clienti nell’implementazione di tecnologie intelligenti per migliorare la shopping experience e la competitività. 

In base ai risultati di una ricerca condotta da Nielsen, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano, per 4,8 milioni di italiani lo shopping online è quotidianità, diffuso capillarmente e non riservato più ai navigatori esperti. Ciò rappresenta, quindi, una nuova sfida per i retailer. Come affrontarla?

Sì, c’è stata una radicale evoluzione nel mercato rispetto a 5, 6 anni fa. L’Italia è arrivata un po’ più tardi rispetto al resto dell’Europa, però ormai l’approccio “everywhere commerce”, grazie anche alla diffusione dei dispositivi mobili, è ampiamente esploso. È pratica corrente, ad esempio per i capi di abbigliamento, andarli a vedere e magari provare nel negozio, ma poi acquistarli con lo shop on line. In particolare, le nuove generazioni sfruttano ampiamente le possibilità messe a disposizione dalle tecnologie. Questo rappresenta, di fatto, una nuova sfida per i retailer: il modo di fare acquisti, profondamente rivoluzionato, li obbliga a evolvere, adottando soluzioni tecnologiche innovative e ad alto valore aggiunto  volte ad ottimizzare l’efficienza nella supply chain e a valorizzare al massimo l’esperienza di acquisto del cliente nel punto vendita. 

Gartner, nel suo rapporto “Reimagining Retail: Store Associates and Smart Machines must work together”, illustra proprio come sia necessario per gli operatori del settore rivedere la propria strategia di business, bilanciando correttamente, all’interno del punto vendita, “capitale umano” e “tecnologia”. In particolare, Gartner individua nella convergenza tra Smart Machines e Internet of Things, le più grandi opportunità di sviluppo per l’intero comparto. Come è possibile realizzare tale convergenza? 

Negli ultimi anni, il retail sta subendo notevoli pressioni, per ciò che riguarda il capitale umano, che vanno nel senso, ovviamente, della riduzione dei costi, ma anche verso altre attività a valore aggiunto. Per ciò che riguarda i costi, oggi si cerca di ottimizzare al massimo i tempi di lavorazione. Ancora più importanti, però, sono le attività a valore aggiunto: grazie alle nuove tecnologie, è possibile seguire al meglio il cliente, ad esempio, in base ai gusti e alle esperienze di acquisto precedenti, in modo da fidelizzarli al massimo rispetto all’on-line, che può essere molto più “anonimo.

Che ruolo può giocare, oggi, l’IoT nel settore retail?

Bisogna in primo luogo capire che cosa si intende con il termine IoT. Le cose, infatti, grazie all’elettronica, possono essere già dotate di apparati tecnologici attivi, come il gps della macchina, per fare un solo esempio, che è collegato a Internet. Ma come è possibile rendere intelligente un capo di abbigliamento? Oggi si può, grazie all’utilizzo di un chip che, di per sé è passivo, ma, se attivato da un’apposita antenna permette la localizzazione del capo stesso, l’esame del percorso di filiera e, quindi, la tracciabilità e, basilare per la sicurezza, garantisce tutte le procedure possibili per l’antitaccheggio. Se a ciò si abbina la videosorveglianza, con le moderne telecamere intelligenti che consentono non solo di prevenire episodi illeciti, ma anche di conoscere cosa interessa al consumatore, le sue abitudini e via dicendo, è possibile elaborare, proprio grazie all’IoT, la migliore strategia di vendita.

Quali soluzioni propone Allnet.Italia e quale la tecnologia che le sottende? 

Abbiamo soluzioni per tutti i diversi mercati verticali, dall’automotive al food, all’abbigliamento. Lavoriamo anche nel settore industriale, con soluzioni per la cosiddetta industria 4.0, volte a creare macchine sempre più intelligenti o per rendere più efficiente il monitoraggio delle stesse. Specificatamente per l’ambito retail, invece, Allnet propone le soluzioni intelligenti IoT di Impinj, leader nella produzione di tag ed antenne RFID Gen2 (Radio Frequency Identification) in banda UHF (Ultra High Frequency). La sua piattaforma RAIN RFID offre un unico set integrato di Hardware e Software, composto da Tag Chip, Reader e Antenne, Reader Chip e Software, che permette di semplificare il processo di lettura dei Tag RFID e di intercettare informazioni, in tempo reale, sulla disponibilità dei prodotti e sulle preferenze dei consumatori, migliorandone l’esperienza d’acquisto.

Quali sono i vantaggi per i retailer e per gli acquirenti? 

In primo luogo, una supply chain efficiente e produttiva e una gestione più funzionale dell’inventario: la codifica dei singoli articoli con tag RFID permette di tracciare la merce lungo tutta la filiera e di automatizzare l’invio dei capi dai centri di distribuzione ai punti vendita, assicurando ordini rapidi e perfetti. Inoltre, l’utilizzo delle smart tecnologies consente un aggiornamento costante ed in tempo reale dei prodotti stoccati in magazzino e di quelli presenti in negozio, a garanzia di scorte sempre calibrate e di una maggiore disponibilità della merce a scaffale, con una ricaduta positiva in termini di incremento delle vendite.

Grazie all’utilizzo di apparati Gateway che comunicano con i tag RFID, il personale può verificare quali referenze siano disponibili in negozio, identificandone la posizione precisa, al fine di soddisfare prontamente le richieste della clientela e ridurre il rischio di out-of-stock dovuto ai furti.

Grazie ai tag, infatti, è possibile attivare dei display interattivi che illustrano ai consumatori non solo le caratteristiche ed i vantaggi del prodotto scelto, ma anche contenuti video, pagine web e prodotti aggiuntivi che potrebbero essere abbinati a quello selezionato. Ma l’esperienza dell’IoT può abbracciare anche altri campi. Faccio un esempio: tutti abbiamo, negli uffici, delle macchine per il caffè, che hanno bisogno di manutenzione. Bene, se a queste macchine venisse data un’“intelligenza”, non sarebbe più necessario il controllo periodico, perché la stessa macchina potrebbe “avvisare” quando manca qualcosa, che so, l’acqua oppure le polveri.

Le soluzioni per il retail devono garantire la sicurezza, prevenendo i furti, ma, nel contempo, dare la necessaria visibilità alla merce e permettere anche un’analisi delle abitudini di acquisto del consumatore. La soluzione che voi presentate ottempera a tali requisiti? 

Assolutamente sì: l’IoT consente proprio lo sviluppo di soluzioni e applicazioni per la sicurezza. La possibilità di tracciare il capo mediante il chip funziona, ovviamente, anche come antitaccheggio. Oggi, abbiamo delle etichette elettroniche che, di solito, devono essere rimosse alla cassa, con una notevole perdita di tempo e di costi. Il chip, che ha la grandezza di un capello, invece, può rimanere all’interno del capo e lo “copre”, per così dire, durante tutto il suo percorso…è nativo.

Quali saranno, a suo giudizio, le prospettive per il futuro nel mercato del retail, in particolare in riferimento ai sistemi di sicurezza e di IoT? 

Se ne parla tanto, ma, in effetti, le prospettive per l’IoT sono enormi, in qualsiasi ambito. Si stima, infatti, che il mercato cresca del 30, 40% l’anno. Per ciò che riguarda nello specifico il retail, possiamo dire che rappresenta una delle “killer application”, insieme con il wireless, l’RFID e l’analisi video.

Dobbiamo quindi essere ottimisti. Certo, ci vuole uno sforzo da parte degli operatori del settore che, ormai, sono obbligati a capire e formarsi, per imparare a lavorare con queste nuove tecnologie, che richiedono delle competenze sempre più trasversali: si può partire, ad esempio, dalla sicurezza per arrivare a tutt’altro. È per questo motivo che, oltre alla formazione, è indispensabile una nuova cultura all’integrazione tra i diversi sistemi: l’approccio deve cambiare ed essere anch’esso più “intelligente.

www.allnet-italia.it

 

 

 



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