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Antintrusione e Covid-19: applicativi nuovi e riadattati

22/07/2020

di Ilaria Garaffoni

Dalla fase di gestione dell’emergenza dovremmo essere oggi passati all’impostazione di strategie di convivenza con un virus che ha modificato la vita, aziendale e personale, di ciascuno di noi. Rispetto ad altri segmenti del comparto sicurezza, l’antintrusione ha subito un contraccolpo maggiore, non disponendo in genere di tecnologie e prodotti da adattare con la rapidità richiesta dalle nuove logiche di mercato, e mostrando quindi maggiore difficoltà a riconvertirsi su prodotti Covid-oriented, rispetto ad esempio alla videosorveglianza o al controllo degli accessi. E’ pur vero che ci sono elementi squisitamente di natura antintrusione che possono, soprattutto in chiave prospettica, ma anche durante i tempi di più stretta emergenza – dare un contributo alla gestione del contagio. 

Telassistenza, radar

Penso alla teleassistenza (che in periodi di isolamento, soprattutto per le persone anziane e non autosufficienti, ha mostrato il proprio volto più prettamente sanitario), o alla tecnologia radar per le soluzioni perimetrali, che ai tempi del Covid è stata utilizzata all’interno degli edifici intelligenti per valutare le migliori opzioni di spostamento del personale. La tecnologia misura il livello di occupazione ambiente per ambiente, in base al distanziamento sociale, e può abbinare uno scanner che rileva temperatura, battito cardiaco e frequenza respiratoria (sintomi di possibile infezione). 

Domotica, IoT

Ma lo stesso lockdown ha messo la casa al centro quale hub di connettività, lavoro, sicurezza, domotica, comfort. Si potrebbe quindi partire proprio dal Covid per lanciare un mercato mai realmente decollato sul piano della domotica, come il residenziale? Non dovrebbe essere oggi il momento per spingere in particolare il risparmio energetico e lo HVAC, in un tempo che sta vedendo affermarsi un “diritto allo smartworking” come modalità lavorativa del lungo periodo? E l’Iot non potrebbe operare da volàno, alimentando di fatto il mercato della sensoristica e sostenendo il valore aggiunto di un’offerta integrata di sistemi?

I costi della non sicurezza

Lasciamo per ultimo un elemento (cinico, ma realistico): di fronte ad un paese sempre più impoverito, la ricerca di soluzioni di protezione del patrimonio e dei beni registrerà una crescita. 

Un dato certo è che, mentre l’Italia era in lockdown e la gente presidiava di persona le proprie abitazioni, le industrie, gli uffici e le fabbriche vuote (quindi, paradossalmente, non certo a rischio di contagio) subivano invece furti e danneggiamenti continui. Tutte realtà che, al mancato guadagno, dovranno quindi sommare i costi degli ammanchi subiti, sperimentando sui propri bilanci i costi della non sicurezza. Saranno i nuovi clienti dell’antintrusione

Abbiamo parlato di questo ed altro con i player del mercato. Scarica il pdf per leggere tutti gli interventi.

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