venerdì, 3 maggio 2024

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L’installazione di sicurezza ai blocchi della (ri)partenza

18/07/2020

Intervista a Tommaso Scaringella - Presidente AIPS, Associazione Installatori Professionali Sicurezza

Le aziende che si occupano di installazione di sistemi di sicurezza riaccendono finalmente i motori (che in verità non avevano mai tenuto spenti, limitandosi tutt’al più a tenerli al minimo). Tra problemi e vecchi e nuovi e tanta voglia di ripartire, il futuro dell’installazione di sicurezza si profila offuscato da incertezze e variabili di difficile previsione e governo. Come sarà la ripartenza? L’abbiamo chiesto a Tommaso Scaringella, Presidente AIPS, Associazione Installatori Professionali Sicurezza.

Come sta avvenendo la ripartenza per il segmento degli installatori di sistemi di sicurezza? Quali iniziative ha messo in campo AIPS per sostenere gli operatori? 

In pandemia le aziende installatrici hanno dovuto, nel rispetto della legge e a tutela di dipendenti e clienti, tenere l’attività ad un regime minimo garantendo solo gli interventi urgenti, ma il motore non si è mai spento. Oggi possiamo riprendere il lavoro, applicando tutte le disposizioni: come Associazione abbiamo promosso la diffusione a marzo del primo Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro e poi ad aprile dell’integrazione del Protocollo con le misure nei cantieri. Le nostre aziende si sono attivate da subito per mettere in sicurezza i locali e per dotare dipendenti e collaboratori di igienizzanti e DPI. Con orgoglio abbiamo appreso che alcune aziende avevano scelto, se pure in un momento di estrema difficoltà, di trasformare la necessità in generosità, effettuando donazioni di materiale a favore delle strutture sanitarie del territorio. Come Associazione abbiamo scelto di diffondere e rilanciare questo messaggio: quando acquistiamo il materiale, valutiamo se ordinare un quantitativo extra da donare ad una struttura sanitaria di zona. In questi mesi l’associazione si è poi ovviamente concentrata a veicolare le informazioni più utili a gestire l’emergenza: dalle  misure di sicurezza agli sgravi fiscali. Inoltre sono proseguiti progetti già in corso, come l’aggiornamento del “Progetto KM zero”, che consente alle aziende Socie di collaborare sulla base di tariffe condivise, o la pubblicazione di un “Tariffario” ragionato con i prezzi medi di fatturazione della manodopera.

La richiesta di certificazione dell’installatore professionale della Security da parte degli enti pubblici e privati è rimasta uguale all’era pre-Covid-19? Prevedete maggiore sensibilità e nuovi percorsi di studio e certificazione legati agli aspetti “sanitari” della sicurezza? 

Il 2020 è iniziato in modo totalmente imprevedibile e tuttora si naviga a vista. Ritengo sia necessario raggiungere una situazione di post-Covid19 per poter operare un raffronto con il periodo pre-Covid19. Certamente la nostra Associazione continua a promuovere il valore della Certificazione di ente terzo e, anzi, insieme alle altre associazioni del settore e agli Enti di certificazione che si occupano delle figure professionali impiegate nella installazione di sistemi di sicurezza, stiamo portando avanti un progetto che mira a consolidare normativamente il percorso di certificazione. La conoscenza delle norme privacy all’interno della Certificazione dell’Installatore di sistemi di sicurezza andrà sicuramente implementata con i più recenti aggiornamenti in materia, che tengono conto delle nuove applicazioni di quelle tecnologie - che, comunque, erano già pane quotidiano per gli installatori: mi riferisco alle termocamere, al controllo accessi, alla biometria, ecc. Quanto a una maggiore sensibilità da parte della committenza, come professionisti l’abbiamo sempre auspicata e ora forse possiamo ragionevolmente aspettarcela, visto che il livello di attenzione sulle responsabilità individuali si è innalzato sostanzialmente.

Si sta per chiudere il mandato triennale del Consiglio direttivo e della Presidenza: un bilancio del lavoro svolto e sulle prospettive per il futuro?

Personalmente sono molto soddisfatto di questo triennio di presidenza perché con i colleghi del Consiglio Direttivo siamo riusciti a creare un team davvero operativo. Abbiamo formato al nostro interno singole commissioni ristrette con incarichi definiti e tempistiche da rispettare, in modo da concentrare le forze e portare a termine i progetti intrapresi. Inoltre sono stati nominati dei referenti territoriali per creare un punto di contatto tra il Consiglio Direttivo e i Soci. Come presidenteinvito i Soci “giovani” a candidarsi come consiglieri per portare avanti i progetti ancora in cantiere e a sviluppare i nuovi. Spero che in questo triennio passato la mia figura sia stata all’altezza dell’incarico conferitomi. Sicuramente continuerò a lavorare con lo stesso impegno nel prossimo triennio, se sarò rieletto. Ringrazio i consiglieri uscenti per l’impegno nella realizzazione di tutti i progetti.



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