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Covid19 e mercato della sicurezza: progettare il dopo. Assieme.

15/05/2020

di Ilaria Garaffoni

Secsolution Magazine sta intervistando imprese, corpi intermedi di rappresentanza, esperti, consulenti, analisti, end user chiave. L’essenza di questo lavoro di collazione e analisi, quotidianamente aggiornato online, sarà il cardine di un position paper di comparto.

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Il Coronavirus ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo il 23 febbraio 2020. Da lì è storia, una storia che scriviamo giorno dopo giorno e di cui non sappiamo il finale. Quello che è chiaro è che il mondo come lo conoscevamo prima non esisterà più: dovremo riscriverlo, possibilmente migliorarlo, di certo reinventarlo e nulla di tutto questo sarà facile. Il comparto sicurezza resta comunque compatto e si adatta alle nuove emergenze con flessibilità, preparandosi ad un “dopo” dai difficili contorni, ma che tutti saremo chiamati a disegnare mettendo a fattor comune professionalità, intelligenze e knowhow. 

Secsolution Magazine non si sottrae alle proprie responsabilità di media di riferimento, e lo fa raccogliendo e veicolando le richieste degli operatori alle associazioni di categoria, alle istituzioni, agli utenti finali, ai grandi utilizzatori e allo stesso mercato. Nel farci portavoce e amplificatore delle istanze del settore, che abbiamo raccolto in una rubrica ad hoc su www.secsolution.com di cui consigliamo la lettura, segnaliamo i temi essenziali e ricorrenti delle interviste da noi realizzate. Sono di grande ispirazione.

Etica e pagamenti

Un primo tema è il richiamo all’etica nella catena del valore, in particolare nella gestione dei pagamenti. Se infatti in un momento simile farsi prendere dal panico può essere considerato un peccato veniale, innescare però un effetto domino che paralizza l’intero mercato può avere effetti mortali. E se un insoluto il 24 aprile è comprensibile e deve essere compreso, un insoluto il 24 febbraio è pretestuoso e tristemente italian-style. Mai come oggi vale il detto “nessuno ce la fa da solo”. Senza coesione di filiera non se ne esce: evitiamo i cliché da cattivo pagatore che tanto ci stanno penalizzando nelle trattative in Europa. 

Finanza e burocrazia

Un altro tema ricorrente è la richiesta di maggiore finanza agevolata e di moratorie serie (ripianare debiti con altri debiti o slittare pagamenti che prima o poi andranno saldati, tutti assieme, non può evidentemente essere una soluzione). Il tutto in un paese in cui la burocrazia non cessa di essere carnivora e ammorbante nemmeno in un momento di emergenza estrema. Se non si procede ad una drastica semplificazione di procedure, istanze, documenti ridondanti e scartoffie inutili, si rischia che il denaro per la ripartenza, se mai arriverà, arrivi a babbo morto.

Nuovi problemi, nuova sicurezza

Termoscanner, app di tracciamento, ma anche distribuzione di mascherine e DPI extra-settore: la security tradizionale evolve le proprie strategie e funzionalità per contribuire alla risoluzione dell’emergenza, integrandosi sempre più con tematiche che hanno il sapore della safety e dell’healthcare. Stiamo in sostanza tornando alle origini della parola sicurezza, che dal latino sine cura si richiama ad obiettivo di assenza di preoccupazioni. Per le tecnologie di sicurezza si delineano quindi nuovi trend e nuovi applicativi che potranno essere messi al servizio della salute:solo un approccio integrato potrà dare risposte efficaci e durature alle nuove problematiche di “sicurezza sanitaria”. 

Buone prassi

Questa crisi ci sta pure insegnando qualcosa di buono. Abbattendo di netto il totem tutto italiano del telelavoro, il covid ci ha ad esempio insegnato che lo smartworking, oltre ad essere ecologico ed economico, produce uguale o maggiore frutto in termini di produttività ed è applicabile ad un’infinità di comparti. Speriamo che resti anche nel “dopo”. 

Poi stiamo vivendo un ritorno al senso di comunità, cui si richiama spesso anche il Presidente Conte nelle sue puntate su Facebook. Il comparto italiano della sicurezza è sempre stato una community. Sa fare squadra e mostrare coesione, sa avere grinta, risolutezza, voglia di riscatto, idee, progetti. Che a ben pensare, sono le basi per una rinascita di successo. 

Ebbene, anche noi ci siamo nella fase 2, 3, 4 e tutte quelle che serviranno. Ci siamo e con un ruolo strategico: ricordare che alla ripartenza tutti dovremo essere allineati perché le generazioni future ci stanno guardando e hanno aspettative che non possiamo tradire.

#andràtuttobeneASSIEME

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