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Beni di lusso: grado di sicurezza 4

16/11/2019

di Pierdavide Scambi - Studio Scambi Vicenza

Il grado di sicurezza di un impianto antintrusione, secondo la classificazione della Norma italiana CEI 79-3, spazia da un valore da 1 a 4 e indica il livello di prestazione degli impianti di allarme,  intrusione e rapina. Lo scopo della Norma è quello di descrivere in modo completo il processo da seguire per la realizzazione degli impianti di sicurezza elettronica. All’interno di tale Norma, sono ben descritte le modalità di progettazione, realizzazione, collaudo, verifica e manutenzione periodica, per la realizzazione a regola d’arte di impianti di allarme efficaci ed efficienti.

Nel mercato verticale trattato nel presente articolo, quello dei beni di lusso (gioiellerie e oreficerie), il livello 4 è quello auspicabile, in quanto rappresenta il rischio maggiore definito con luoghi esposti ad attacchi da soggetti che hanno competenza specifica del sistema, malviventi organizzati per pianificare intrusioni, esperti di impianti di allarme, dotati di attrezzatura apposita (oramai i film, come Ocean’s Eleven in cui George Clooney “recluta” altre otto persone con un preciso compito, sono quotidiana realtà). 

Le tecnologie

Nella fattispecie, si tratta di soluzioni organiche che proteggono perimetralmente: saracinesche, accessi e muri e volumetricamente, tutte le aree calpestabili. Si avvalgono di sensori elettronici su ogni cassaforte (disgiunti dal sistema di allarme principale), sensori antivibrazione per le vetrine, il pavimento e le pareti e di sistemi passivi come ad esempio nebbiogeni, vetri antiproiettile e serramenti blindati.

Vetri antiproiettile

Nello specifico, i vetri antiproiettile, rispondono alla Norma UNI EN 1063 “Vetro per edilizia - Vetrate di sicurezza - Classificazione e prove di resistenza ai proiettili”, che indica il metodo di classificazione dei vetri resistenti all’azione di armi da fuoco. La norma distingue la resistenza a due categorie di armi: pistole e fucili (classi BR) e fucili da caccia; mentre la Norma UNI EN 356 “Vetro per l’edilizia - Vetro di sicurezza - Prove e classificazione di resistenza contro l’attacco manuale” definisce metodi di prova per classificare i vetri in funzione delle loro proprietà antieffrazione per caduta di una sfera d’acciaio di 4,1 kg o per prove di ripetuti i colpi d’ascia.

Sirene e collegamenti

Invece le sirene esterne, dotate di segnalazione ottica e acustica, devono essere posizionate distanti tra loro, in posizione assolutamente impervia da raggiungere, con funzione antimanomissione, antischiuma e anti trapanamento

Per quanto concerne invece i collegamenti con l’esterno, devono essere connessi con un modulo PSTN/GSM integrato e collegato con le Forze dell’Ordine ed un sistema via radio collegato ad una Centrale di Vigilanza. Le comunicazioni con gli operatori delle centrali sono codificate e nelle seguenti ipotesi faranno scattare una ronda o chiameranno in supporto le Forze dell’Ordine:

• qualora il negozio sia aperto in orari differenti da quelli concordati o qualora vi sia ritardo della chiusura;

• qualora non venga pronunciata la parola d’ordine per lo “stato di normalità” durante una verifica;

• qualora si utilizzi la parola d’ordine che significa ”rapina in corso” alla risposta;

• mentre, nelle soluzioni più evolute, il consenso all’apertura dei locali, avviene tramite controllo video.

Si devono annoverare inoltre i dispositivi anticoercizione sul sistema di inserimento/disinserimento dell’impianto in prossimità delle casseforti e il collocamento di pulsanti anti-rapina presso monitor, banconi, casseforti, bagni, sgabuzzini o disimpegni. In caso estremo di occorsa rapina, si utilizzano gioielli esca, ad esempio orologi falsi, nei quali vengono inseriti dei GPS che possono ricondurre alla refurtiva.

Videosorveglianza e bussole 

Tornando alla videosorveglianza, si tratterà di scegliere un sistema con telecamere ad infrarossi a vista come “cavallo di Troia”, integrato con microcamere occultate per la visione notturna, posizionate a protezione di quelle visibili.

Esistono altresì bussole blindate ad alto grado antieffrazione, con logiche per la rilevazione di oggetti abbandonati, oggetti metallici in cui la seconda porta si apre solo se i controlli danno esito positivo. Sono degli ottimi deterrenti poiché i malintenzionati temono di restarvi bloccati al loro interno; la cabina è fornita di “unità intelligente” per l’analisi dei dati e la gestione di porte, eventi, spostamenti dell’utente, sintesi vocale con messaggi preregistrati, allarmi, sensori di controllo, richiesta di soccorso dall’interno, segnalazioni semaforiche nei due sensi, integrati con sistemi di acquisizione dati biometrici, sistemi di controllo accessi, telecamere.

Casseforti

Per le casseforti la scelta ormai è estremamente vasta ma le dotazioni minime constano di: serratura a chiave; serratura a combinazione numerica con funzioni time-lock (apertura temporizzata); time-delay ritarda l’apertura dopo l’apertura delle serrature meccaniche; codici personali di apertura; microfono selettivo. Il microfono selettivo è in grado di impedire l’apertura a tutti i tipi di attacco conosciuti come: lancia termica, carotatrice, martello pneumatico, trapano a testa diamantata, esplosivi, martinetti idraulici, ecc.

Tutte queste dotazioni fanno capire che più è alto il valore della merce da custodire, tanto proporzionalmente dovrà essere elevato il valore nella progettazione e della scelta dei materiali costruttivi di un “sistema integrato di sicurezza” che nulla può lasciare al caso, in quanto esistono normative specifiche di riferimento che valutano a monte i materiali, evitando spiacevoli sorprese. Il tutto tenendo sempre a mente il bene più prezioso: l’incolumità personale.


maggiori informazioni su:
www.studioscambi.com



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