della Redazione
Lo spettro di soluzioni di controllo accessi disponibili sul mercato è molto ampio, sia in termini di componenti installate sulla porta, sia in termini di sistemi di gestione. A molti sarà capitato di aprire una porta avvicinando una SmartCard ad un lettore murale, sentire il ronzio dell’apertura dell’incontro elettrico installato sulla porta e successivamente aprire il varco a spinta. Ma se il lettore fosse invece incorporato sulla porta stessa, nella zona dove solitamente troviamo il foro della chiave meccanica?
In un’offerta di mercato sempre più vasta, le diverse prestazioni incorporate nelle componenti possono fare la differenza. Quali bisogna tenere d’occhio?
Risponde Alberto Biasin, National Sales Manager SimonsVoss Technologies
Dalle caratteristiche più legate al dispositivo fisico (dimensioni; estetica; durata della batteria; flessibilità installativa; resistenza alle intemperie) all’intelligenza, che può “pesare” davvero molto. La valutazione del grado d’intelligenza a bordo risulta, ad esempio, in un’enorme differenza sul piano di cosa si può ottenere da quel determinato hardware in termini di memoria interna, comandi offerti dai protocolli di integrazione e scalabilità (implementazione di funzionalità e architetture di sistema). Tutto questo va considerato per ottenere il massimo da un dispositivo di chiusura wireless, la cui affidabilità è ovviamente il requisito finale e indispensabile. Va da sé che i produttori pionieri di questa tecnologia abbiano potuto installare prima, quindi sperimentare di più sul campo e strutturarsi in termini di consulenza, e possano quindi reagire prontamente alle talvolta caotiche richieste del mercato.
Cilindri e maniglie elettronici stanno infatti sempre di più acquisendo mercato in sostituzione, da un lato, della chiave meccanica totalmente priva di intelligenza, e dall’altro dei lettori filari, che, seppur dotati di funzionalità smart, richiedono un maggiore sforzo installativo. La facilità di montaggio, proprio perché risulta più economica, consente di controllare intelligentemente più varchi rispetto alle tecnologie esistenti e risolve definitivamente annose questioni di gestione ancora diffuse sul mercato. Solo a titolo di esempio: perdere oggi una chiave in un impianto meccanico, o consentire che ogni utente possa liberamente farsene una copia senza autorizzazione, rappresenta una voce di costo che - se moltiplicata per il numero di porte e con a cascata una notevole mole di spese indirette - a fine anno fa impallidire qualunque manager.
Un po’ di costi
Proviamo ad elencare alcune di queste voci di costo: sostituzione dell’hardware; gestione dell’inefficienza (tempi di lavoro, blocchi di attività); costi per la sicurezza (ammanchi, furti perpetrati dal personale); verifica delle attività (es. monitoraggio delle manutenzioni sui locali tecnici). I dispositivi di chiusura digitali wireless non risolvono solamente i problemi legati alla sicurezza, ma consentono l’ottimizzazione nella gestione di un building. Inquadrarli sotto un profilo di security potrebbe quindi risultare riduttivo: i benefici che ne derivano possono essere più correttamente intesi in un’ampia ottica di cost saving.
Cost saving
Dotati di alimentazione elettrica autonoma, cilindri e maniglie di chiusura digitali, non richiedono alcun cablaggio supplementare e le batterie utilizzate hanno una durata che si misura in anni (anche in combinazione con decine di operazioni giornaliere). Inoltre, le modalità in cui possono costituire un impianto sono ormai le più disparate: dai sistemi offline evoluti alle reti virtuali, ai sistemi online a quelli real time, il dato ha una fluidità di trasferimento completamente customizzabile dalla periferia al cuore del sistema e viceversa.
L’utente vuole più funzioni
Sono gli stessi utilizzatori a chiedere di aggiornare la loro esperienza di utilizzo del varco: vogliono più funzionalità, intendono ricavarne comodità e benefici che mai si sarebbero potuti ottenere da semplici componenti di legno, vetro e ferro. La digitalizzazione sta modificando del resto le nostre abitudini anche nei gesti quotidiani: inserire una chiave meccanica nella serratura di una porta sembra inattuale, pretendere che la possa aprire solo chi è autorizzato diventa un requisito indispensabile per ogni tipologia di utilizzatore, dal residenziale al piccolo ufficio, dall’attività industriale al building commerciale, dalla pubblica amministrazione alle aziende private.
Simile, ma non uguale
Nuove tecnologie e terminologie sono sempre più parte del vivere comune, vederle applicate alla logica di gestione di un varco è un passaggio naturale. Ma non tutto quello che è simile è anche sostituibile mantenendo inalterata la performance. Così come non basta avere in comune il funzionamento su quattro ruote per equiparare una piccola utilitaria ad una fuoriserie dalle alte prestazioni, anche nella comprensione di questa tecnologia - e quindi per una corretta analisi delle offerte presenti sul mercato - è importante valutare le diverse prestazioni che ogni produttore incorpora nelle proprie componenti.
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