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Il System Integrator ai tempi della convergenza digitale

18/09/2019

della Redazione

“Il ruolo dell’integratore di sistemi sta radicalmente evolvendo sulla scia della convergenza digitale. Storicamente il System Integrator utilizzava dispositivi e componenti differenti, armonizzandoli all’interno di un singolo sistema di sicurezza. Con il tempo, le attività si sono sviluppate allo scopo di fondere i diversi sottosistemi e farli dialogare tra di loro per creare una nuova struttura in grado di integrare e potenziare le funzionalità e le possibilità degli impianti singoli per fornire risposte complesse in funzione delle svariate correlazioni fra gli eventi.

Come si concretizza il lavoro del system integrator con la convergenza dei sistemi trasmissivi verso le reti?

Risponde Marco Grasselli, Area Sales Manager South-Eastern Europe Comnet

La “migrazione digitale”, da un certo punto di vista, facilita l’integrazione dei sistemi. Con la convergenza dei protocolli di comunicazione verso il TCP/IP, l’interrogazione, il monitoraggio e l’attivazione dei sistemi di sicurezza diventano molto più semplici, siano esse realizzate direttamente al margine sui dispositivi di campo IP nativi, sia attraverso classici organi di governo, quali centrali antintrusione o DVR. Allo stesso tempo, si aggiungono nuove abilità. Queste competenze non sostituiscono ovviamente quelle classiche di Security. Bisogna saper sì, maneggiare un dato IP proveniente da una telecamera, ma bisogna ricordare che è una telecamera e quindi sapere quali siano, ad esempio, le migliori posizioni di installazione. L’integratore di sistemi deve oggi possedere skill di telecomunicazioni, network design e Cyber Security sia dal punto di vista classico dell’IT, sia come approccio classico alla Sicurezza. La vera novità è probabilmente che il sistema trasmissivo oggi passa dall’essere solo un sottosistema all’essere parte integrante del bene da proteggere e quindi si rende indispensabile “rendere sicuro il sistema di Sicurezza”.

La rapida evoluzione verso le reti, le crescenti velocità di comunicazione, la possibilità di analizzare volumi sempre più impressionanti di dati, la necessità di proteggere i sistemi trasmissivi dagli attacchi esterni hanno man mano portato all’integrazione dei sistemi di Security con quelli di Safety quali la rivelazione fumi, e successivamente alla convergenza di sicurezza fisica e logica in un concetto più vasto di Security, fino all’integrazione di tutti i sistemi a servizio dell’utente o del cittadino all’interno della domotica residenziale, degli smart building e delle smart city. Oggi la ricerca è volta alla creazione della massima sinergia tra il numero più elevato possibile di sistemi complessi, anche se rivolti ad ambiti molto diversi tra loro e non necessariamente legati al mondo della Security, in modo da permettere l’analisi di un numero importante di dati e da sviluppare effetti originariamente non presenti o addirittura impensabili.

Conoscere le tecnologie

E’ evidente che presupposto fondamentale per un system integrator sia la conoscenza delle diverse tecnologie disponibili sul mercato. Egli deve tenersi continuamente aggiornato sulle soluzioni del mercato, sulle sue applicazioni e soprattutto sulle potenzialità e sui limiti di ognuna di esse sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista applicativo. È importante quindi sapere come gestire i dati provenienti da un apparato di campo, ma è altrettanto importante conoscerne le buone norme installative per raggiungere il massimo risultato.

Avere la mente aperta

È la soluzione che deve adattarsi alle necessità del cliente, non il contrario! Non esiste una soluzione “standard” per tutti i problemi, ma solo soluzioni che realizzano il miglior compromesso tra tutte le esigenze in campo. Mente aperta quindi, e non solo dal punto di vista tecnico. La capacità di affrontare discipline differenti e capirne le particolarità è una caratteristica di fondamentale importanza per il system integrator di oggi. È importante possedere conoscenze di impianti elettrici, delle tecnologie di controllo e automazione, di telecomunicazioni e reti, nozioni sugli applicativi software e così via. Naturalmente non è necessario conoscere tutto di tutti i sistemi possibili, ma certamente bisogna comprenderne i caratteri generali, il contesto in cui questi sistemi si sviluppano e le eventuali criticità di ognuno.

Specializzarsi

Essere un system Integrator vuol quindi dire essere in grado di fare un po’ di tutto? Sicuramente la risposta è no, in quanto probabilmente, in un’era di tecnologie sempre più spinte e dedicate, la focalizzazione e la specializzazione sono e saranno sempre di più un valore fondamentale. In questo contesto la via è quindi presumibilmente una sola: la valorizzazione delle competenze specifiche e, al tempo stesso, delle capacità di confronto, problem solving, comunicazione e quindi relazione al fine di raggiungere l’obiettivo finale. Un buon system integrator è oggi quindi forse più un gestore delle competenze differenti, in grado di analizzare le necessità e fare una sintesi tra le possibili risposte raggiungendo la soluzione più efficace ed efficiente. Il tutto condito da una buona dose di intuito, immaginazione e pensiero laterale!



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