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Sistemi perimetrali: uomini e mercato

20/07/2019

della Redazione - Dote la vostra

Il mercato dei sistemi di difesa perimetrale per componenti, soluzioni, servizi, dimensioni dell’organizzazione, distribuzione, mercati verticali e geografici – Previsioni al 2023. Questo il titolo di un recente studio di Markets and Markets, che ha valutato il mercato 2017 dei PID (Perimeter Intrusion Detection) in 9,52 miliardi di dollari e ha previsto che raggiungerà i 21,75 miliardi entro il 2023, con un crescita media annua del 15,2%.

La protezione contro la minaccia terroristica e la difesa dei confini sono ormai del resto una priorità per i governi ma anche per molte imprese, soprattutto se insistono su aree particolarmente ampie. In questo scenario, le difese perimetrali si configurano come importante elemento di supporto rispetto alle misure di sicurezza e sorveglianza esistenti, capace peraltro di ridurre l’attività del personale di sicurezza, quindi i costi operativi. Prestazioni e affidabilità dei sensori sono poi notevolmente migliorate negli anni, in particolare grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale e con l’analisi dei dati. Tra le performance chiave, la capacità di minimizzare i falsi allarmi. Tra i freni alla crescita, l’elevato costo di integrazione, di difficile sostenibilità soprattutto per le PMI.  

Mercati

Se aeroporti, oil & gas, centrali elettriche e militari sono i mercati verticali più promettenti a livello globale, in Italia anche il mercato residenziale “alto” ha preso discretamente piede. Saper fermare il malintenzionato prima che entri nella proprietà è del resto un’attrattiva particolarmente efficace, in tempi di efferate aggressioni anche fisiche. 

Driver di crescita

Tra i driver di crescita, si annoverano lo sviluppo dei sistemi di videosorveglianza, che traina la domanda di perimetrale, e la sempre più pressante domanda di accesso remoto via cloud e wireless. Affidabilità, integrazione, continuità operativa, sartorizzazione dell’offerta, ma anche semplicità di utilizzo, e riduzione dei prezzi: queste sono le chiavi del successo.  

Ma cosa ne pensano i protagonisti del mercato? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.

Fabrizio Leonardi - Executive Vice Managing Director presso CIAS 

“Non c’è più spazio per l’improvvisazione. Il mercato dei sistemi perimetrali si è evoluto molto velocemente negli ultimi anni. Oggi non ci si può più improvvisare produttori o installatori di impianti perimetrali, perché l’attenzione - e di conseguenza la richiesta - si sono spostate su impianti di alto livello, come le infrastrutture critiche dove l’utente finale esige il 100% dell’affidabilità. In ambito residenziale e piccolo industriale si sono creati spazi per tipologie di prodotto e servizio a budget sempre più ristretto, dove i parametri qualitativi non sempre vengono considerati o rispettati. Del resto, non si può più parlare di tecnologie di maggior successo: occorre scegliere le giuste tecnologie in base al contesto da proteggere (barriere a microonde, fence, radar, TVCC o altro) e farle cooperare attraverso un’integrazione complessa ma senza errori.”.

Maurizio Fantoni - Amministratore Unico di Mitech 

“Parole d’ordine: integrazione e formazione. Il mercato è in forte incremento. Bloccando l’intruso prima che possa introdursi nell’area da proteggere, la difesa perimetrale impedisce atti di violenza, furti e spesso costosi danneggiamenti. In controtendenza, noi siamo partiti dal residenziale per approdare all’industriale, coniugando performance elevate e costi accessibili. I verticali più interessanti sono caratterizzati da grandi perimetri: capannoni, campi fotovoltaici, centrali elettriche e nucleari, carceri. Il mercato italiano comincia però a saturarsi: l’estero (che per noi rappresenta già un 25% del fatturato) sarebbe quindi la strada per lo sviluppo...se solo lo Stato ci desse una mano. Lato tecnologia, ogni soluzione va vagliata caso per caso, ma l’una non esclude l’altra: integrazione è quindi la parola chiave. E formazione degli installatori, che – anche solo per ricambio generazionale – sono oggi comunque sempre più professionali e propensi all’innovazione. ”. 

Franz Xaver Bössl - R&D Manager di PIDS 

“Un mercato “giovane”? Il mercato italiano delle difese perimetrali è molto attivo, ricco di richieste ma relativamente “giovane”: le tecnologie spesso arrivano e spariscono senza lasciare il segno e il cliente, ma anche il progettista, faticano ad orientarsi, talvolta facendosi abbagliare da novità che promettono tanto e mantengono poco. Gran parte delle richieste è a fini residenziali - un’anomalia tutta italiana, che presenta peraltro maggiore complessità in termini di ambienti esterni ed interferenze di utilizzo da parte di inquilini, animali domestici ecc. Nella nostra esperienza, la tecnologia di protezione più gettonata è quella interrata elettromagnetica, per la sua capacità di convivere con piante e animali di peso fino a 20 kg, e che non risente delle condizioni atmosferiche. Si tratta inoltre di soluzioni particolarmente gradite agli architetti e ai paesaggisti anche per la loro completa invisibilità”.

Stefano Comissari - Responsabile vendite Italia di Politec 

“Ogni prodotto è a sé Dal nostro osservatorio, il mercato è in costante crescita per produzione e quindi anche per fatturato. Essendo questo mercato di natura B2B, le richieste arrivano in primis dal nostro network di distributori, anche se non escludiamo il canale on line, sempre più oggetto di attenzione da parte dei visitatori del sito. Quanto alle tecnologie, nel segmento delle difese perimetrali ogni prodotto è studiato in funzione di specifiche esigenze: dai sensori per recinzioni (per ogni superficie soggetta a vibrazioni) alle barriere di grande portata, dalla singola alla tripla tecnologia, fino ai sensori antisfondamento ed antiscavalcamento. Cosa manca al mercato per decollare appieno? Il nostro dipartimento R&D è al lavoro proprio in quella direzione...”.

Giuliano Ottogalli - Direttore Vendite Italia di Tecnoalarm 

“Serve una norma tecnica Il mercato italiano delle difese perimetrali registra da tempo una costante crescita, principalmente agevolata da utenze residenziali con finestre e terrazzi facilmente raggiungibili, unità abitative isolate e non isolate con accessi praticabili inferiori ai quattro metri e da insediamenti industriali. La miglior tecnologia per questo tipo di protezione, escludendo le grandi aree esterne, dove la barriera sia a microonda che ad infrarossi attivi viene utilizzata con costanza, è senz’altro incarnata dai rivelatori volumetrici a doppia tecnologia con triplo infrarosso a diversi livelli di copertura. Senza dubbio, per migliorare ulteriormente il segmento, sarebbe utile disporre di una norma che definisca le caratteristiche tecniche dei prodotti certificati e implementare l’ausilio della tecnologia digitale.”.

Giordano Turati - Amministratore delegato, marketing manager TSec  

“Serve maggiore consapevolezza Stiamo vivendo un trend positivo, anche grazie alla spinta di nuove soluzioni tecnologiche che stimolano la richiesta di applicazioni. Tuttavia c’è ancora poca consapevolezza, da parte dell’utilizzatore, di poter ottenere livelli di sicurezza molto elevati con sistemi innovativi. L’utenza più ricettiva, per un fattore dimensionale, è rappresentata dalle grandi superfici (aeroporti, depositi di automezzi, medie e grandi aziende) e dal residenziale di alta fascia – che chiede di rilevare l’eventuale intruso il prima possibile. Per una scelta ottimale non basta però la tecnologia: occorre tener conto dell’usabilità del sistema, della forza degli algoritmi di analisi e di tanti altri fattori progettuali d’insieme”.



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