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Principali linee guida normative per sistemi antintrusione

03/07/2018

di Giuliano Ottogalli - Direttore Commerciale Tecnoalarm, ideatore e sviluppatore insieme al team interno della Guida; formatore per Tecnoalarm Training Academy. Dopo sei anni di esperienza nel TVCC, nel 1986 entra nell’ambito manageriale Tecnoalarm. Ha relazionato in vari incontri con i Collegi dei Periti e Ordini degli Ingegneri a livello nazionale, in funzione di esperto di norme per la corretta realizzazione di impianti antintrusione e nuove tecnologie. A lui riferisce l’intera Organizzazione Commerciale Italia, nonché la Filiale spagnola ed un ufficio interno.

Quali sono le principali linee guida normative per la corretta progettazione e realizzazione di un sistema antintrusione? Come sviluppare al meglio la delicata fase dell’analisi del rischio? Come identificare correttamente il Grado di sicurezza? Cosa si intende per classe ambientale? Quali fattori possono incidere sul funzionamento del sistema antintrusione? A questi e altri interrogativi risponde la pubblicazione “Impianti antintrusione - Guida alle normative vigenti” firmata Tecnoalarm(1) , di cui presentiamo un estratto dedicato all’analisi del rischio.

L'analisi del rischio è alla base di ogni progettazione. È la fase che quantifica in modo oggettivo l’entità del rischio in base a parametri come la destinazione d’uso del sito, valore dei beni da proteggere e rischi e pericoli dell’utenza. Un’attenta analisi prende in esame ogni possibile via e metodo di intrusione. L’analisi classifica quattro gradi di rischio: più elevato è il rischio, più si presume sia alta la capacità dei soggetti che tenteranno l’intrusione. Il Grado 1 (rischio basso) prevede che gli intrusi o i rapinatori abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza e dispongano di una limitata gamma di attrezzi facilmente reperibili. Aumentando di grado (rischio medio-basso), si presume che gli intrusi abbiano una scarsa conoscenza degli impianti di sicurezza ma utilizzino una gamma generica di utensili e strumenti portatili. Il Grado 3 (rischio medio-alto) identifica gli intrusi o i rapinatori con una discreta conoscenza degli impianti di sicurezza e con una gamma completa di strumenti e di apparecchi elettronici portatili. Il massimo livello, è conL’ trassegnato dal Grado 4 (rischio alto): gli intrusi o i rapinatori hanno le capacità e le risorse per pianificare in dettaglio un’intrusione o una rapina e dispongono di una gamma completa di attrezzature, compresi i mezzi di sostituzione dei componenti di un impianto antintrusione.

UBICAZIONE DEL SITO

Un altro fattore determinante, nell’ambito dell’analisi del rischio, è rappresentato dall’ubicazione del sito da proteggere e dalla sua conformazione. In particolare, è necessario valutare: se l’abitazione sia isolata o vicina ad altre; il piano in cui è ubicata l’abitazione da proteggere; se l’abitazione sia posizionata in una via privata distante da strade ad alto scorrimento; se l’esterno dell’abitazione, villa o condominio, sia ben illuminato; se l’area sia soggetta a lunghi periodi di nebbia; quali sono i possibili varchi di accesso (porte/finestre, lucernari, vani tecnici, bocche di lupo) e quali siano le protezioni di sicurezza passiva disponibili (serrature, blindature, grate). La norma CEI 79-3 identifica cinque tipologie impiantistiche: unità abitative non isolate con accessi praticabili ad un’altezza maggiore di 4m oppure minore di 4m e ultimo piano dell’edificio (appartamenti in condomini, ospedali, scuole, uffici, banche, negozi); unità abitative isolate (ville, musei, uffici, banche, negozi); insediamenti industriali e locali corazzati (Caveau) e Casseforti (Locale Cassaforte, ATM). Il fattore ubicazione facilita l’installatore nella determinazione dei componenti idonei all’ambiente da proteggere.

LIVELLO DI PRESTAZIONE O GRADO DI SICUREZZA

La norma italiana CEI 79-3 descrive i quattro livelli di prestazione dell’impianto di Allarme Intrusione e Rapina e la norma Europea CEI EN 50131-1 quattro gradi di sicurezza, che classificano i componenti che compongono un sistema di allarme in base alle loro prestazioni. L’insieme delle apparecchiature utilizzate definisce il grado di sicurezza dell’impianto di Allarme Intrusione e Rapina.

CLASSE AMBIENTALE

Altro fattore è la classe ambientale, che definisce l’ambito di utilizzo e le condizioni ambientali in cui i dispositivi di un sistema antintrusione debbano operare. La norma Europea CEI EN 50131-1 definisce quattro ambiti di utilizzo in base all’ubicazione (interni, esterni), alle condizioni climatiche (temperatura, umidità), alle influenze ambientali, all’esposizione diretta o indiretta agli agenti atmosferici e identifica 4 classi ambientali. Classe I: installazione in interno in condizioni climatiche controllate (abitazione); Classe II: installazione in interno in condizioni climatiche non controllate (magazzino non climatizzato); Classe III: installazione in esterno ma protetto, coperto da pioggia ed intemperie; Classe IV: installazione all’esterno, senza protezioni aggiunte.

FATTORI DI INFLUENZA

Nel sito di installazione è importante verificare l’eventuale presenza di fattori ambientali che possono influenzare il normale funzionamento del sistema antintrusione. I fattori di influenza ambientali possono essere complessivi (influenzare il sistema nel suo complesso) oppure locali (influenzare solo alcuni dispositivi del sistema in particolare i rivelatori). Fattori di influenza ambientale di carattere complessivo possono essere disturbi elettromagnetici generati da particolari siti industriali, linee elettriche ad alta tensioni, antenne di trasmissione e ponti radio. Fattori di influenza ambientale di carattere locale possono essere generati da colonne di scarico acqua, movimento di ascensori, forti flussi di persone, movimento di automezzi, impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento, interferenze elettromagnetiche, oggetti sospesi (tende, cartelli) e corpi illuminanti. I fattori di disturbo elencati possono influenzare il rivelatore in base alla sua tecnologia di rilevazione, ad esempio i primi quattro punti dell’elenco possono influenzare rivelatori a microonda, ma non possono influenzare rivelatori ad infrarosso. Nelle aree perimetrali esterne dell’edificio la valutazione dei fattori che possono influenzare il funzionamento dei rivelatori si complica a causa delle condizioni operative: tipologia degli spazi limitrofi, presenza di animali, esposizione alla luce solare e condizioni ambientali. 

Nota: (1) Tecnoalarm, riferimento nel settore dell’antintrusione, è giunta alla IV edizione della pubblicazione “Impianti antintrusione - Guida alle normative vigenti”, che si pone l’obiettivo di spiegare in forma semplice come identificare gli elementi principali che costituiscono un impianto antintrusione. Si rivolge ai committenti, progettisti ed installatori, evidenziando il quadro normativo di settore sia a livello Italiano (CEI) che Europeo (EN) http://www.tecnoalarm.com/it-it/.

La versione integrale dell’articolo riporta tabelle, box o figure, per visualizzarle apri il pdf allegato.  

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