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Security 50: largo all’armata cinese?

12/01/2018

di a&s International

Come ogni anno, la nostra rivista ammiraglia a&s International presenta il “Security 50”, classifica per il fatturato dell’anno precedente le 50 aziende del comparto sicurezza quotate in borsa. Il report 2017 mette in luce diverse tendenze: il mercato continua a crescere grazie al – ed in un contesto di - ripetute minacce terroristiche, che allargano i cordoni delle borse statali. Hikvision e Dahua si confermano ai vertici della classifica; si affacciano tuttavia nella top 50 nuove aziende - sempre cinesi - di minori dimensioni ma non meno agguerrite. Per rispondere a questa armata cinese, i brand occidentali si orientano su progetti governativi, mercati specializzati e nuove aree geografiche ricche ed evolute.

Guidano la classifica 2017 essenzialmente le stesse imprese dello scorso anno, ma con significativi distinguo. Hikvision ancora una volta si aggiudica la prima posizione, con un fatturato 2016 di 4,6 miliardi di dollari (+ 29,2% sul 2015). Dahua sale nel frattempo dal quarto al terzo posto, con due miliardi di dollari di fatturato (+ 32,3%) e c’è da attendersi che conquisterà presto la seconda posizione, attualmente detenuta da Bosch - che guadagna un posto in classifica rispetto al 2016. Le posizioni dalla 4 alla 10 vedono rispettivamente: Assa Abloy, Axis, Flir, Johnson Controls/Tyco Security Products, Hanwha, Allegion e Aiphone. Da notare il ritorno di Hanwha nella top 50, con un fatturato di 600,2 milioni di dollari (+2,4%). Ma c’è anche chi esce dalla hit, dopo anni di onorato servizio, a partire da Honeywell (che per anni si collocava addirittura al primo posto) e Safran Identity & Security (Morpho), venduta a Oberthur Technologies e diventata OT-Morpho, e successivamente IDEMIA. Da notare infine l’ingresso in classifica di aziende cinesi mediamente dimensionate, ma non meno agguerrite rispetto alle due top: Tiandy (11° posizione), Kedacom (22°), TVT (27°), Wanjiaan (29°) e Videopark Technology (36°).

LA DOMANDA

La domanda risulta essere in crescita, complici anche le minacce terroristiche che fungono da volàno soprattutto per le committenze pubbliche (dato in linea con l’ultima indagine Memoori). Poiché purtroppo la minaccia terroristica (ma anche quella più comunemente criminale) non sono in diminuzione, si prevede che la domanda crescerà anche negli anni a venire. Tuttavia, a causa della competizione sempre più forte e dei prezzi in caduta libera, la crescita dovrebbe essere più moderata rispetto al passato.

CRESCITA A MACCHIA DI LEOPARDO

Fra le aziende storiche che sono riuscite a registrare una crescita a doppia cifra fra il 2015 e il 2016, si registrano Avigilon, Suprema, Milestone, Vivotek, Fermax e Axis: è un risultato importante, vista l’aggressività dei big cinesi nell’acquisire quote di mercato. Certamente le aziende tradizionali si sono concentrate là dove c’è il vero business: Medio Oriente, Germania, UK, Brasile, APAC, ma molte hanno osservato una crescita anche nei mercati nazionali con campagne mirate per raggiungere i decision maker di punta dei principali mercati verticali. Purtroppo, però, molte aziende storiche hanno anche perso quota. Le cause? Dai tassi di cambio sfavorevoli alla concorrenza, fino alla pressione sui prezzi. Secondo IHS Markit, che stima la crescita del TVCC nel 2017 sotto il 6%, la domanda di attrezzature rimane alta ma la competizione sul prezzo è accanita. Per vincere nella libera guerra della concorrenza, le aziende devono diversificare i prodotti e ampliare l’offerta di soluzioni end-to-end e servizi in settori di alto profilo, governativi e di nicchia.

DIVERSIFICARE PER VINCERE

La diversificazione del prodotto è un altro trend 2017: i fornitori tradizionalmente focalizzati sulle telecamere si stanno addentrando nella registrazione e sono sempre più le offerte hardware da parte di vendor tradizionalmente incentrati sul software. Inoltre, man mano che il mercato diventa più competitivo, gli integratori vogliono ottimizzare le soluzioni certificate e testate. Questa è una delle ragioni per cui scelgono una piattaforma di gestione hardware/software di un unico vendor.

2018: CAUTO OTTIMISMO

Per il prossimo anno, è opinione diffusa delle 50 aziende top che l’industria vivrà ancora una crescita, sebbene meno incalzante rispetto ai ritmi cui il settore ci aveva ormai abituato. Nuove tecnologie e applicazioni guideranno la crescita in mercati finora inesplorati e l’aggiunta di prestazioni e funzionalità ai prodotti renderà la security ancora più user-friendly e business-oriented, quindi più attraente agli occhi della committenza. La continua diminuzione del prezzo delle tecnologie, inoltre, renderà anche i dispositivi più evoluti finalmente accessibili su mercati, come quello industriale o commerciale, cui finora erano state precluse certe sofisticazioni tecnologiche per ragioni di budget.

VIDEO E ACCESSI AL TOP

La crescita non sarà però uguale per tutti i segmenti che compongono la sicurezza: per IHS Markit nel 2018 le prospettive per la videosorveglianza saranno analoghe a quelle di questo 2017, ma con un leggero aumento nel fatturato. La concorrenza sui prezzi rimarrà serrata (quindi impedirà ai fatturati di crescere in linea generale), tuttavia le Americhe e l’Asia (Cina esclusa) dovrebbero riprendere a crescere in fatturato rispetto al 2017. Passando al controllo accessi, le vendite di dispositivi dovrebbero globalmente crescere del 6,1% tra il 2017 e il 2018.

CONSOLIDAMENTO DEL MERCATO

Con un mercato ancora frammentato, il trend verso il consolidamento continuerà. In un mercato dominato da due grandi aziende cinesi, per gli altri player non resterà che irrobustirsi e stringere alleanze strategiche per garantirsi quella dimensione, quella portata e quelle risorse finanziarie che sono ormai imprescindibili per competere con i colossi asiatici. La tendenza al consolidamento continuerà dunque senza sosta. Secondo Memoori, il 2017 dovrebbe proprio segnare l’inizio di una nuova ondata di crescita che potrebbe portare ad un valore di 7,8 miliardi entro il 2022. Cifre impressionanti, che tuttavia potrebbero non essere indolore e potrebbero far mutare radicalmente gli scenari di mercato: per ottenere questi numeri serviranno infatti fusioni e acquisizioni per miliardi di dollari. Non a caso si prevede che tali operazioni nei prossimi cinque anni vivranno una forte spinta: il traino sarà l’obiettivo di aggiungere più livelli di sicurezza in una stessa soluzione (ad esempio combinando la gestione video con il controllo accessi o con il rilevamento perimetrale). 

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