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La Sorveglianza Antincendio per edifici storici e beni culturali

03/07/2017

di Piergiacomo Cancelliere, Funzionario Direttivo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica presso il Ministero dell’Interno.

La progettazione di impianti e servizi per gli edifici storici, quali archivi, biblioteche, pinacoteche è fortemente influenzata dai vincoli dei beni culturali dei locali e degli edifici cui gli impianti sono rivolti. In genere, l’impianto, sia esso relativo ad un servizio di “safety” o di “security”, deve essere progettato, installato ed esercito in modo da minimizzare l’impatto con l’edificio e le opere da proteggere al fine di preservare l’interesse storico ed artistico dei locali di installazione. Il presente articolo ha lo scopo di illustrare le modalità di progettazione degli impianti di rivelazione ed allarme incendio a servizio degli edifici storici e dei beni culturali.

Negli edifici che rappresentano un bene culturale, riuscire a coniugare un livello di sicurezza antincendio ottimale per la protezione dei beni e degli occupanti va in contrasto con la conservazione dei luoghi, la minimizzazione degli interventi strutturali ed estetici dell’edificio in esame, la necessità di conservare “l’autenticità storica” dell’edificio stesso. La ricerca del miglior compromesso è la chiave per garantire un livello di sicurezza antincendio adeguato per i beni e per gli occupanti: è un processo che deve essere trattato caso per caso utilizzando lo strumento della valutazione dei rischi incendi, accompagnato da un sistema continuo della gestione della sicurezza antincendi.

SISTEMI DI PROTEZIONE

La sorveglianza antincendi attraverso un sistema di rivelazione ed allarme incendio (di seguito IRAI) delle biblioteche, degli archivi e degli edifici storici rappresenta una delle misure di protezione attiva più efficaci. Nel caso di biblioteche o archivi storici bisogna individuare la tecnologia di rivelazione migliore e meno invasiva possibile. L’installazione di un IRAI con rivelatori, componenti e cablaggi deve essere considerata in funzione di diversi fattori:

• eventuali danneggiamenti alle finiture, ai tessuti e agli arredi;

• operazioni di restauro e manutenzione che possono contribuire ai danneggiamenti dell’edificio e del suo contenuto;

• i sensori potrebbero non rispondere “velocemente” al principio di incendio;

• limitare i falsi allarmi; • il cablaggio aumenta il rischio di incendio dovuto a fulminazione.

Qualora l’installazione non risultasse eccessivamente invasiva, si potrebbe ricorre ai tradizionali sensori puntiformi di calore o temperatura. Inoltre, per evitare il cablaggio è preferibile ricorrere ad installazione radio, in accordo allo standard EN 54-25. In applicazioni di edifici storici o musei, stanno trovando grande riscontro i sistemi ad aspirazione: sistemi ASD - Aspirating Smoke Device - rispondenti allo standard europeo EN 54-20). Tra i vantaggi di questi sistemi si considerano l’assenza di cablaggio e la presenza di una tubazione in plastica con fori distribuiti che “campiona” l’area dell’ambiente da sorvegliare. Per la sorveglianza di stanze con soffitti molto alti (> 6 metri) si può ricorrere ai sensori lineari di fumo (EN 54- 12 – Linear beam detector). I sensori lineari risultano efficienti anche per la sorveglianza di cupole, installazione “in diagonale”. Occorre però prestare particolare attenzione agli effetti di stratificazione del fumo che potrebbero ritardare la rivelazione. I sensori “visivi” e con termocamera (infrarossi) rappresentano le novità messe a disposizione dai produttori per la sorveglianza di grosse aree interne da posizioni “ben nascoste” al fine di minimizzare l’impatto estetico ed architettonico. L’obiettivo è duplice: integrare la sicurezza privata e la sicurezza antincendio.

CONCLUSIONI

La corretta progettazione, installazione ed esercizio dei sistemi di pronta rivelazione dell’incendio, sistemi IRAI, conferiscono un livello di sicurezza antincendio adeguato che mitiga il rischio incendio sino ad un livello che si può ritenere accettabile, sia per gli occupanti e, soprattutto, per gli edifici storici ed i beni da proteggere. 



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