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I trend più caldi del 2011 secondo IMS Research

07/03/2011

di IMS Research

IMS Release ha stilato anche quest'anno la sua hit sui trend più caldi per la videosorveglianza nel 2011. Boom per il wireless nel videomonitoraggio urbano, crescita delle soluzioni HDcctv, della video analitica in impieghi extra-security, del 3D, della videosorveglianza cloud-based, delle telecamere termiche, dell'HD e delle megapixel. Il tutto con un comune denominatore: la crescita inarrestabile delle vendite di videosorveglianza IP. Il gran sorpasso è previsto a livello globale per il 2015, mentre nella regione EMEA (comprensiva anche nel Belpaese) l'anno cruciale dovrebbe essere il 2012. Sarà vero? Lo scopriremo solo vivendo.

Reti wireless per il monitoraggio urbano

Le reti wireless offrono diversi vantaggi che le rendono particolarmente interessanti. In primo luogo, riducono i costi di infrastruttura rispetto alle tradizionali reti a cavi, tuttora molto diffuse. In secondo luogo, offrono l'opportunità di connettersi in rete all'interno di aree importanti come i centri urbani e i siti storici senza dover intervenire sul manto stradale (che in molti casi è l'unica opzione possibile). In terzo luogo, possono essere impiegate in installazioni temporanee di videosorveglianza per fornire un grado di flessibilità finora impensabile per una soluzione filare. In un periodo di austerity come quello attuale, spostare le videocamere nei luoghi in cui servono è certamente preferibile all'ipotesi di acquistarne delle nuove. Il settore end-user che meglio può sfruttare le infrastrutture wireless è quello del monitoraggio urbano (che è peraltro il mercato verticale che sta crescendo più rapidamente). Il wireless si può impiegare anche per trasmettere filmati in diretta dai veicoli ai comandi di polizia: l'integrazione fra postazioni mobili e fisse potrebbe migliorare sensibilmente la prevenzione e la lotta al crimine. Secondo IMS Research, il principale elemento frenante risiede però nelle competenze e nelle capacità – spesso inadeguate – degli integratori/installatori. Con il moltiplicarsi delle opportunità legate alla videosorveglianza urbana, comunque, un numero crescente di operatori finirà per sposare le soluzioni wireless, che nel prossimi due anni dovrebbero quindi rappresentare un'area a forte crescita.

L'HDcctv scende in campo

L'HDcctv Alliance è nata nel 2009 per sviluppare e gestire la definizione di un open standard per la trasmissione di video HD mediante cavo coassiale. Nel 2010 il fatturato dei prodotti HDcctv – la cui tecnologia è costruita sullo standard HD-SDI impiegato nelle trasmissioni radiotelevisive – è stato inferiore alle aspettative, a causa soprattutto della scarsa disponibilità sul mercato. Secondo IMS Research, comunque, l'HDcctv dovrebbe conoscere una forte crescita nel 2011, con ricadute positive anche sul mercato della videosorveglianza nel suo complesso. La maggioranza degli "alleati" HDcctv Alliance è rappresentata da aziende manifatturiere OEM e ODM, molte delle quali cominceranno in questo 2011 a distribuire prodotti HDcctv a numerosi brand della videosorveglianza. Sebbene IMS Research preveda che l'adozione di prodotti certificati HDcctv non avrà (nel breve periodo) alcun impatto negativo sull'acquisto di soluzioni IP video, ci sono però i presupposti perché ciò accada nel lungo termine. Questi prodotti sono infatti destinati a guadagnare un crescente consenso sul mercato retrofit, dove la trasmissione coassiale rimane prevalente. Nel lungo periodo, invece, il consistente gruppo di operatori OEM/ODM che la HDcctv Alliance ha saputo aggregare dovrebbe essere in grado di imporre l'HDcctv come un valido sostituto degli apparecchi analogici SD.

Videosorveglianza Cloud-Based: la nebbia si dirada

Nel 2010 la videosorveglianza cloud-based (o VsaaS – Video as a service, ossia servizi di gestione e hosting di video IP in outsourcing) ha rappresentato un argomento di notevole interesse per il mercato: non a caso ha registrato un forte incremento di produttori. Questo dato si tradurrà anche in un'effettiva crescita delle vendite? Una premessa: l'attenzione oggi rivolta al VSaaS non è ingiustificata. Il modello di business basato sui ritorni mensili è attraente soprattutto per aziende di telecomunicazione, internet service provider, centri di monitoraggio, installatori e integratori, mentre il valore aggiunto offerto da molti provider rappresenta un elemento di sicuro interesse. In generale, la capacità di ottenere ridondanza remota dei dati video, reali installazioni "plug and play", accesso remoto ai video e un costo più contenuto dei sistemi di videosorveglianza sono tutti elementi che alimenteranno la crescita di questo mercato. Nei prossimi mesi del 2011, è probabile che alcune applicazioni VSaaS prenderanno piede più di altre. Le soluzioni di maggiore successo risponderanno alle esigenze di tutti quei clienti che hanno bisogno di installare fino a 4 videocamere in luoghi diversi (vedi catene di piccoli negozi al dettaglio o piattaforme petrolifere). Sono tutte applicazioni di nicchia, dove il costo dell'installazione di centinaia (se non migliaia) di tradizionali DVR in siti diversi può essere ridotto grazie al Video as a service. Il VSaaS ha dunque le carte in regola per cambiare gli equilibri all'interno di un mercato dominato dalle videocamere analogiche e dai sistemi DVR. Nel tentativo di accelerare questo processo, alcuni fornitori hanno cominciato a proporre delle soluzioni VSaaS integrate ad altri servizi. Ciò ha permesso di trasformare una semplice applicazione per la sicurezza in un servizio più ampio che include, ad esempio, gestione energetica, POS, videoanalitica, domotica e controllo accessi. È convinzione diffusa che gli utilizzatori finali, invece di optare per semplici applicazioni,saranno sempre più propensi ad adattare soluzioni complesse e ad elevato valore aggiunto. Il che è particolarmente vero quando –come oggi - è ancora il costo ad essere l'elemento chiave nella decisione d'acquisto.

Analitica Video: oltre la security

Il 2010 è stato un altro anno difficile per la Video Content Analysis (VCA). Se da un lato ci sono stati successi, con la nascita di nuovi progetti nel mercato dei trasporti e delle infrastrutture, dall'altro si sono anche registrati dei fallimenti, con diversi venditori di VCA che hanno deciso di abbandonare e focalizzarsi su altri prodotti. I distributori hanno continuato a costruire solide partnership con i fornitori di video management software e con gli integratori di sistemi di sicurezza. Tuttavia siamo ben lontani dal potenziale di crescita previsto alcuni anni fa, e sono molti gli operatori ad avere trovato "molto complesso" l'ultimo biennio. Esiste, a questo punto, un nuovo potenziale per la VCA? La risposta si trova al di fuori del tradizionale mercato della security. Basti pensare agli apparecchi "visually intelligent", ovvero all'impiego della video analitica in ambito sanitario o nel mercato dell'automobile e della difesa. Le soluzioni VCA possono essere impiegate sulle autovetture per monitorare, ad esempio, la corretta postura e condotta di guida del conducente (ad es. per insorgenza di sonnolenza); in ambito medico permettono l'individuazione di neoplasie. Infine, dal punto di vista dei consumatori finali, la VCA consentirà di rivoluzionare il modo in cui si accede e si guarda la televisione. Rispetto a questi nuovi mercati, il potenziale di sviluppo nel lungo termine è quindi notevole, e secondo IMS Research sarà proprio il 2011 l'anno nel quale la VCA guarderà con decisione oltre la security.

Dall'HD al 3D

L'alta definizione (HD) è stato il trend più forte del 2010. E nel 2011, chi sarà l'erede? Forse il 3D, che già nel 2010 ha ottenuto crescenti consensi sia dal mondo professionale che dall'utenza finale. Varie tecnologie 3D stanno facendo capolino nel mondo della videosorveglianza, ma con quali vantaggi? Il beneficio maggiore è rappresentato dalla percezione di profondità, che potrebbe aprire la strada ad un'analitica più avanzata ed accurata. Un esempio? La possibilità di distinguere gli oggetti piatti da quelli non piatti, che permetterebbe di non scambiare ombre per corpi solidi e viceversa. IMS Research non ritiene, comunque, che il 3D possa conquistare la generale fiducia di venditori e utilizzatori finali entro il 2011. I prezzi ancora elevati, la scarsità di servizi e assistenza tecnica evoluta e un'inevitabile resistenza al cambiamento sono fattori che limiteranno, almeno nel breve termine, la diffusione del tridimensionale sul mercato della videosorveglianza. Nonostante questo, l'anno in corso dovrebbe segnare l'inizio di un processo di progressivo avvicinamento a questa nuova tecnologia, che ovviamente partirà dai produttori.

2012: sorpasso del video IP?

All'inizio del 2011, il mercato della videosorveglianza IP non mostra segni di cedimento rispetto a cinque anni fa. La sua importanza è rimasta intatta ed è anzi aumentata, l'innovazione tecnologica prosegue a passo spedito, mentre la struttura del mercato è tuttora in evoluzione, con un incremento delle operazioni di fusione e acquisizione. Ma quand'è che le vendite degli apparati di video IP sorpasseranno l'analogico? A livello globale, il sorpasso non si dovrebbe verificare prima del 2015. Il quadro però è diverso se si prendono in esame le diverse aree geografiche. Per gli USA si parla del 2013, mentre nella regione EMEA l'anno fatidico dovrebbe essere il prossimo. Scendendo ancora più in dettaglio, mentre il mercato mediorientale ha già raggiunto il traguardo, per la Russia l'anno buono dovrebbe essere proprio il 2011. Nel 2012 sarà la volta di aeroporti, porti e altre utility. Ma il primato spetta al mondo dell'istruzione, che ha già svoltato nel 2010. I più ritardatari sono invece il retail, il bancario e il finanziario. Come accelerare la transizione nelle aree dove il punto di sorpasso è più prossimo? La formazione è un fattore chiave: i clienti sono infatti preoccupati dal costo e nutrono dubbi sull'affidabilità del video IP; gli integratori, invece, temono il costo (lavorativo ed economico) della formazione. Starà quindi ai distributori formare i propri integratori di fiducia e sciogliere, per il loro tramite, i maggiori dubbi della clientela. I costi continueranno a essere un fattore critico per alcuni clienti, ma la progressiva discesa dei prezzi e la disponibilità di soluzioni alternative (come il VSaaS) aiuteranno la videosorveglianza IP ad ampliare il mercato e ad avvicinarsi più rapidamente al sorpasso.

Termocamere: il mercato si scalda

L'uso di termocamere nei sistemi di sicurezza non è una novità. Storicamente, si usavano all'interno di edifici con elevati standard di sicurezza, in progetti di sicurezza perimetrale e per proteggere infrastrutture critiche (impianti nucleari, prigioni, aeroporti). Le termo camere impiegate in questi contesti sono sempre state fuori della portata di molti acquirenti. Ma oggi lo scenario è cambiato. Lo sviluppo tecnologico dei sensori ha ridotto significativamente i costi di produzione, consentendo a molti distributori di includere anche questi prodotti nel proprio portfolio. Nel 2010, un player come Axis ha lanciato una videocamera termica IP a basso costo, avviando un trend che sta coinvolgendo diversi distributori e che continuerà nel 2011. Diversi operatori hanno fatto leva sul proprio canale e sui rapporti commerciali già esistenti per promuovere la domanda di soluzioni basate su termocamere. Una strategia che si è dimostrata efficace anche per i nuovi distributori, che hanno così evitato di mettersi in competizione diretta con quelli già affermati. Se il 2011 dovrebbe pertanto essere un anno di crescita rapida per questo mercato, negli anni a venire si dovrebbe verificare un'ulteriore discesa dei prezzi legata alle crescenti economie di scala e ai progressi sul piano tecnologico.

Guardando nella sfera di cristallo dell'HD

Nel 2010 il mercato delle camere HD e megapixel è senz'altro cresciuto, ma le vendite di apparecchiature a definizione standard hanno superato le HD in un rapporto di 4 a 1. Nel report di IMS Research "World Market for CCTV and Video Surveillance Equipment – 2010 Edition", si prevede che nel corso del 2011 le camere HD e megapixel arriveranno a rappresentare quasi il 30% delle vendite totali di videocamere IP. Nel tempo, inoltre, l'aumento delle vendite dovrebbe coinvolgere maggiormente le telecamere HD rispetto alle megapixel. Un trend che appare legato soprattutto a due fattori. Da un lato, l'HD offre una risoluzione più elevata senza rendere insostenibili i costi legati all'archiviazione e alla larghezza della banda. Dall'altro, la preferenza accordata a questa tecnologia sul mercato dell'elettronica ha influenzato la domanda anche nel mondo della videosorveglianza. Perché l'alta definizione sorpassi quella standard saranno comunque necessari ancora alcuni anni. Secondo IMS Research, solo nel 2015 oltre il 60% delle vendite complessive di videocamere IP sarà rappresentato da HD e megapixel.



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