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Incendio e diffusione degli allarmi: scelta dei componenti e corretta progettazione

26/09/2016

di Piergiacomo Cancelliere, Funzionario Direttivo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica presso il Ministero dell’Interno.

La funzione di sorveglianza svolta dagli impianti di rivelazione ed allarme incendi è necessaria al fine di individuare, quanto prima possibile, un principio di incendio all’interno dei locali o ambiti ove è installato l’impianto. La rivelazione tempestiva di un incendio deve essere seguita immediatamente dalla funzione di corretta diffusione dell’allarme incendio, in modo da consentire a tutti gli occupanti di percepire l’allarme e, quindi, di attivarsi per l’esodo dal fabbricato o per consentire al personale, addestrato e formato, di intervenire per cercare di arrestare il principio di incendio o di agevolare, nel caso di strutture complesse e con la presenza di molti occupanti, le operazioni di esodo in sicurezza. In questo articolo, dopo aver illustrato le caratteristiche salienti della funzione diffusione degli allarmi, saranno analizzati i principi per la corretta progettazione del sistema di diffusione degli allarmi in emergenza per l’impianto di rivelazione ed allarme.  

Il crescente utilizzo negli edifici moderni di arredi e mobili costituiti da materie plastiche e da materiali imbottiti a base di poliuretano, rende la velocità di crescita in un incendio molto rapida con il conseguente sviluppo di grosse quantità di fumo e calore, riducendo i tempi per l’esodo in sicurezza degli occupanti. Dopo la pronta rivelazione, pertanto, l’impianto di rivelazione dell'allarme incendio (IRAI) deve essere in grado di riuscire a diffondere, in maniera efficace, l’allarme incendio in modo che tutti gli occupanti possano percepirlo ed attivarsi prontamente per l’esodo in sicurezza. Facendo riferimento alla norma Europea che fissa i principi fondamentali per la progettazione degli IRAI – la UNI EN 54-1 (1) – la diffusione dei segnali di allarme incendio viene identificata con la funzione C e la più recente funzione M “Funzione di controllo e segnalazione degli allarmi vocali”. La funzione C, ripresa e trattata dalla norma UNI 9795 (2), deve essere realizzata tenendo conto, oltre alla geometria degli ambienti e dei luoghi ove diffondere il segnale di allarme incendio, anche della natura e, soprattutto, della capacità di percezione degli occupanti. Anche il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi, emanato con il DM 3 agosto 2015 (3), richiede sempre che la funzione di diffusione degli allarmi in caso di incendio debba tener conto delle capacità di percezione degli occupanti, pertanto se l’avviso non potrà essere ascoltato, dovrà essere diffuso visivamente o, nel caso l’ambiente sia inquinato da punto di vista luminoso, sarà necessario ricorrere a diffusori sonori. In generale, per ambienti aperti al pubblico sarà sempre necessario far ricorso sia a dispositivi di diffusione sonora, sia a dispositivi di diffusione visiva. Per trasmettere gli allarmi, pertanto, si potrà ricorrere alle cosiddette sirene, coperte dalla norma Europea UNI EN 54-3 (4), oppure da diffusori ottici di allarme che invece devono rispondere alla più recente e molto severa norma UNI EN 54-23 – “Dispositivi visuali di allarme incendio” (5). Non sono da escludere poi elementi innovativi di trasmissione dei segnali di allarme rivolti a persone con ridotte capacità sensoriali, uditive o visive, ricorrendo a dispositivi che, vibrando, possano allarmare gli occupanti dell’attività. La norma UNI 9795 nell’edizione 2013 fornisce indicazioni minime per la diffusione degli allarmi e solamente quando si sceglie di diffondere l’allarme acusticamente. Stabilisce che il livello acustico percepibile deve essere di 5 dB(A) al di sopra del rumore ambientale e che il livello acustico percepito dagli occupanti deve essere comunque compreso tra 65 dB(A) e 120 dB(A). Nel caso di occupanti che possono essere addormentati, il livello acustico previsto dalla UNI 9795 alla testata letto deve essere garantito a 75 dB(A), pertanto dovrà essere posta particolare attenzione nella progettazione del sistema di diffusione sonora a sevizio di alberghi, ospedali e case di cura. Nella diffusione sonora non conta solo il livello di pressione sonora da garantire agli occupanti, ma anche la frequenza con cui viene trasmesso il segnale di allarme. Uno studio della U.S. Fire Administration del 2010 riporta che il 50% delle morti per incendio negli edifici residenziali accade nella fascia oraria compresa fra le 22 e le 6 del mattino: in questa fascia oraria generalmente gli occupanti dormono. Una ricerca effettuata nel 2008 (6) evidenzia che la maggior parte delle persone adulte si sveglia prontamente alla diffusione dell’allarme incendio dalle sirene standard, capaci di produrre allarmi sonori a frequenze comprese fra 2 e 4 kHz (3 kHz è il segnale standard maggiormente diffuso). Per contro, gli allarmi sonori standard potrebbero non essere efficaci per svegliare: bambini di scuola d'infanzia e primaria; persone anziane; persone affette da ipoacusia. Nel 2006 la NFPA ha condotto uno studio sulla capacità di percezione degli allarmi incendio nelle persone ad alto rischio (7), da cui si evince che:

•  il segnale a bassa frequenza (520 Hz) risulta essere il più efficace in termini di percezione, in quanto è stato capace di svegliare in 92% delle persone affette da ipoacusia partecipanti alla sperimentazione (75 dBA per 30 secondi);

• il segnale standard a 3 kHz è stato in grado di svegliare solo il 56% delle persone affette da ipoacusia.

Per questi motivi la NFPA 72 (8), da gennaio 2014, richiede la presenza di allarmi acustici a bassa frequenza nelle aree dormitorio e nelle stanze da letto. Secondo il Nuovo codice di prevenzione incendi, devono essere utilizzati sistemi di diffusione inclusivi per l’efficace trasmissione dei segnali o messaggi di allarme in condizioni di emergenza. Alla luce delle considerazioni precedenti, seguendo la forte spinta del Nuovo Codice di Prevenzione Incendi, in seno al TC 72 dell’UNI, nel corso del 2015 è stata sviluppata e predisposta una linea guida, emanata come rapporto tecnico UNI/TR 11607 (9), dove vengono specificati i requisiti ed i relativi criteri di progettazione, installazione e messa in esercizio di sistemi di diffusione sonora di allarme incendio realizzati con avvisatori acustici – sirene – UNI EN 54-3 4 o avvisatori luminosi UNI EN 54-23 5 o da una combinazione di entrambi i componenti. In ultimo, viene introdotta la possibilità di utilizzo dei Sistemi di Evacuazione Vocale di Emergenza (EVAC), sia come sistema di segnalazione accessoria che come sistema alternativo di segnalazione di allarme incendio. In questo caso le apparecchiature devono essere conformi ad UNI EN 54-16 (10) e UNI EN 54-24 (11). Il Nuovo codice prevede che la installazione di un sistema EVAC avvenga a valle della valutazione del rischio prendendo come riferimento indicatori di pericolosità legati alla presenza di ambienti con affollamenti elevati, a fabbricati con geometrie complesse o ad attività che si sviluppano in più edifici. Per la progettazione di un sistema EVAC si può far ricorso alla norma UNI ISO 7240-19:2010 (12), che specifica i requisiti per la progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi d’emergenza, destinati principalmente a diffondere informazioni per la protezione delle vite umane all’interno di una o più specifiche aree, all’interno o all’esterno, durante un'emergenza, oppure al più recente documento tecnico europeo UNI CEN/TS 54-32 (13) “Pianificazione, progettazione, installazione, messa in servizio, esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale”.

CONCLUSIONI

La progettazione di un IRAI deve essere effettuata implementando, al fianco della funzione di pronta rivelazione di un incendio, anche la funzione di diffusione degli allarmi. La funzione di diffusione degli allarmi in caso di incendio risulta essere fondamentale per la salvaguardia della vita degli occupanti in caso di incendio (che, opportunamente avvisati, potranno iniziare prontamente l’evacuazione), o per consentire al personale, specificatamente addestrato e formato, di intervenire per cercare di arrestare il principio di incendio o di agevolare, nel caso di strutture complesse e con la presenza di molti occupanti, le operazioni di esodo in sicurezza.

(1) UNI EN 54-1:2011 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 1: Introduzione.

(2) UNI 9795:2013 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio - Progettazione, installazione ed esercizio. 3 Decreto del Ministro dell’Interno

(3) agosto 2015 recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139” (G.U. n. 192 del 20 agosto 2015).

(4) UNI EN 54-3:2014 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 3: Dispositivi sonori di allarme incendio

(5) UNI EN 54-23:2010 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 23: Dispositivi visuali di allarme incendio

(6) Dorothy Bruck study: http://www.systemsensorblog.com/2013/11/low-frequency-requirements-when-where-and-why/

(7) NFPA 2006 REPORT “Waking Effectiveness of Alarms for Adults Who Are Hard of Hearing, and Waking Effectiveness of Alarms for the Alcohol Impaired

(8) NFPA 72: National Fire Alarm and Signaling Code, 2016 Edition, www.nfpa.org

(9) UNI/TR 11607:2015 Linea guida per la progettazione, l'installazione, la messa in servizio, l'esercizio e la manutenzione degli avvisatori acustici e luminosi di allarme incendio.

(10) UNI EN 54-16:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 16: Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale

(11) UNI EN 54-24:2008 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 24: Componenti di sistemi di allarme vocale - Altoparlanti

(12) UNI ISO 7240-19:2010 Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio, manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi d'emergenza

(13) UNI CEN/TS 54-32:2015- Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio - Parte 32: Pianificazione, progettazione, installazione, messa in servizio, esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale.  



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