martedì, 30 aprile 2024

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Sicurezza del territorio, un mercato in crescita

04/04/2024

di Giovanni Villarosa - Laureato in Scienze dell’Intelligence e della Sicurezza, esperto di Sicurezza Fisica per Infrastrutture, CSO e DPO,membro del comitato tecnico-scientifico del CESPIS, Centro Studi Prevenzione, Investigazione e Sicurezza

Controllo del territorio, sicurezza stradale, sicurezza ambientale e sicurezza dei cittadini sono tutti elementi imprescindibili nella realizzazione di una Smart City. Uno dei fattori abilitanti l’attuazione delle politiche nazionali di sicurezza sussidiaria e di controllo del territorio, delegate anche agli enti locali (D.L. n. 14/2017), è rappresentato dall’innovazione tecnologica, quale componente essenziale che gioca, vieppiù, un ruolo strategico all’interno del sistema di difesa e sicurezza del paese. 

In questo delicato settore sono due sono le componenti principali che “scaricano” a terra queste politiche, attuandole nei territori in favore della cittadinanza: la sicurezza istituzionale, quale “attore pubblico”, e la security privata, come “attore ausiliario” (ma non per questo secondario). Allo stato dell’arte, certe performanti tecnologie offerte dai mercati verticali danno forma e concretezza ai progetti di sicurezza urbana previste nelle more dei vari decreti governativi, e questo vale tanto per il pubblico quanto per il privato. Proprio questa disponibilità sui mercati di tecnologie abilitanti ha consentito di potenziare tutte quelle attività statuali di prevenzione e controllo del territorio, tipiche delle forze dell’ordine, ampliando, in questo modo, le capacità operative e di analisi nelle attività informative e di contrasto alla criminalità e al terrorismo - componenti negative che compongono l’attuale quadro di minaccia della sicurezza nei contesti urbani. 

Piattaforme tecnologiche

Difatti, un ruolo importante lo stanno avendo proprio i produttori di sistemi integrati, consegnando ai mercati di settore “piattaforme” tecnologiche potenziate e consolidate, operative su  network geografici, un fattore strategico per supportare l’automazione dei processi investigativi, attraverso una rete pubblica di collegamenti dati interforze in banda larga e ultralarga, integrata con l’interconnessione in fibra ottica, tutto ridondato dalla rete dei ponti radio digitali e la rete delle Telco TETRA. Inoltre, grazie alle tecnologie dedicate, importanti funzioni di direzione, controllo e coordinamento vengono svolte dalle sale operative delle forze di polizia dislocate sui territori, una presenza che garantisce il collegamento costante tra le unità varie unità mobili, assicurando a queste ultime tutte quelle informazioni “primarie” provenienti sia dagli apparati elivideo (sorveglianza e telerilevamento dagli elicotteri) che dalle attività di ricognizione, osservazione, acquisizione e sorveglianza trasmesse dai sistemi APR (aeromobili a pilotaggio remoto, i cd droni), ma soprattutto, i segnali provenienti dalla galassia degli apparati installati strategicamente sul territorio urbano (sensori di allarmi video, safety,antirapina, videosorveglianza, termocamere, device IoT, etc), dati necessari nella gestione delle emergenze di sicurezza (security, safety, emergency).

Protezione cyber

A fronte di questo incremento esponenziale nell’uso della tecnologia, si è resa necessaria la creazione di adeguate contromisure che proteggano tali infrastrutture dagli attacchi cyber, assicurando una protezione “logica” all’immenso e prezioso patrimonio informativo raccolto, agli asset fisici direttamente funzionali alle attività operative, il tutto senza trascurare la realizzazione di un robusto sistema di Disaster Recovery, che scongiuri pericolose interruzioni di continuità operativa dei servizi di sicurezza. 

La sicurezza privata

All’interno del perimetro della sicurezza partecipata, l’altro ruolo importante – come già accennato - è svolto dalle attività messe in campo dalla componente privata, risorsa insostituibile nel settore della sicurezza territoriale e della tutela della proprietà. Un senso positivo di sicurezza è generato dal binomio sinergico pubblico-privato, un lavoro reso possibile grazie all’apporto dei complessi sistemi offerti dai mercati. Un mercato, quello italiano, che nell’anno 2022 ha fatturato circa 3,3 miliardi di euro (riprendendo il  percorso espansivo bloccato nel biennio 2020/21 dall’emergenza Covid-19) e registrando un  incremento del 11,4%  nella crescita del comparto. Una tendenza trasversale che si è manifestata in tutti i settori verticali del mercato nazionale della sicurezza integrata, infatti, l’ambito della videosorveglianza fissa un incremento del +16%, quello dell’antincendio  cresce del 10%, mentre l’antintrusione sale lentamente verso i livelli ante pandemia; oltre a ciò, appare sempre positiva la crescita del mercato interno che va oltre il 10%, sia nella componente privata che pubblica. Il mercato generale della sicurezza in Italia è caratterizzato da tre figure cardine: i player, i vendor  e i system integrator. Mentre i produttori generano circa il 60% del fatturato totale della filiera nazionale, i distributori concorrono ai ricavi del settore per il 30%, invece i system integrator valgono il restante 10% del fatturato totale. Peraltro, si osserva in questo primo semestre del 2023, un interessante trend di crescita nel mercato della cybersecurity nazionale, trasformatosi da primario problema informatico quale era, a strumento fondamentale per la mitigazione nelle attività di risk management. Un comparto che sta vivendo una fase di sviluppo interessante, con una crescita media annua di 12 punti percentuali e un valore stimato di 2,5 miliardi di euro da raggiungere entro il 2025.



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