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Storage: alla ricerca della soluzione ideale

11/08/2023

L’archiviazione è una componente fondamentale per il buon funzionamento di un sistema di videosorveglianza. Ma qual è la migliore soluzione di storage? Un buon metodo di valutazione è conteggiare il numero di telecamere dell’utente (alto, medio o basso). Asmag.com, rivista consorella di secsolution magazine all’interno dell’International Security Media Alliance, ha approfondito il tema.

di Camilla Lenzi

Partiamo da un ridotto numero di dispositivi di ripresa, fino a 32 telecamere. Qui due diversi approcci sostanzialmente si equivalgono: il primo è il sistema NVR convenzionale con storage integrato (con app integrata o app client separata per gestire il sistema); il secondo è una soluzione basata su cloud, senza altri dispositivi in campo ad eccezione delle telecamere. Tuttavia il costo totale di proprietà in quest’ultimo caso potrebbe essere elevato a causa dei costi di abbonamento. Sicuramente per i sistemi più piccoli (ad es. per negozi, bar, ristoranti, farmacie) un NVR compatto a 4 e 8 canali è la soluzione più conveniente. Per le PMI un NVR a 16 o 32 canali garantisce la capacità di archiviazione per la copertura completa del sito, interna ed esterna. 

Da 32 a 100 telecamere

E passiamo ad esaminare il caso di un numero di telecamere che spazia da 32 fino al centinaio. Va subito evidenziato che più aumenta il numero di telecamere e meno il cloud si mostra ideale sul piano dei costi (pagare infatti 100 abbonamenti di registrazione più, diciamo, 400 Mbit/sec di larghezza di banda di uplink Internet comincia ad essere un investimento impegnativo). La soluzione ottimale in questo caso è rappresentata da una o due unità NVR con un PC client oppure, a seconda del conteggio effettivo delle telecamere e dei tempi di conservazione richiesti, un server di archiviazione/registrazione integrato ad alta capacità, sempre con PC client o gestione Web-based.

Da 100 a 5.000 telecamere

E concludiamo esaminando il caso di un numero di telecamere che dal centinaio arriva anche ai 5000 dispositivi. E’ il caso ad esempio del monitoraggio urbano, che richiede peraltro un grande sforzo di progettazione. In questo caso si sconsigliano le soluzioni che possano archiviare un numero molto elevato di telecamere in un solo server: il sistema potrebbe infatti risultare meno resiliente. Si consiglia quindi di non superare le 100 telecamere per server. Dunque, per sistema di videosorveglianza da 1.000 telecamere, servirebbero 10 server più almeno un’unità di failover.

On-premise vs. cloud

Soluzioni cloud e on-premise presentano entrambe vantaggi e svantaggi: la scelta più opportuna è legata all’applicazione da ottenere, al numero di telecamere e alla disponibilità di banda caso per caso. Da un lato il cloud storage sta guadagnando terreno, ma la richiesta di banda può essere un problema. Se i video non devono avere valenza probatoria, si può in questi casi ricorrere all’archiviazione di video a bassa risoluzione come backup. In generale, però, è lo storage on-premise ad offrire ancora il miglior valore e la maggior parte dei vantaggi per gli utenti. Se si utilizza un hardware robusto e affidabile, i problemi di manutenzione saranno ridotti e anche la scelta di un unico fornitore piuttosto che di una soluzione combinata può aiutare. Infine esiste la soluzione ibrida, che combina il meglio di entrambe le tecnologie: con l’utilizzo di server on-premise, un’estensione bridge a un cloud pubblico o privato potrebbe essere una buona opzione.

Storage calculator

Per calcolare la quantità di spazio di archiviazione necessaria, negli strumenti di progettazione vengono spesso integrati degli strumenti di calcolo. Un accorgimento importante soprattutto per le realtà industriali, dove col tempo è possibile che le esigenze cambino, così come i requisiti di sorveglianza (se si devono aggiungere nuove aree ad un sito, dunque nuove telecamere, occorrerà aggiungere anche  nuovo spazio di archiviazione). Ma attenzione: gran parte dei calcolatori è fornita dai vendor di TVCC, che tendono ad enfatizzare (fin troppo...) l’efficienza dei loro algoritmi di compressione. Il modo più accurato per stimare lo spazio di storage è utilizzare un calcolatore che utilizza il bitrate medio per telecamera come input, piuttosto che il frame rate più comune, il tipo di compressione, l’attività della scena e le impostazioni di risoluzione generalmente utilizzate. Esempio: una telecamera Full HD a 30 FPS H.264 produrrà di norma circa 4 Mbit/sec per un flusso video di alta qualità.

Cyber security

Come tutti i dispositivi che viaggiano in rete, anche lo storage può essere soggetto a violazioni di sicurezza. Misure come la crittografia, il controllo degli accessi per autorizzazioni, la sicurezza degli endpoint e la ridondanza sono dunque un must. E che i dati si trovino nel cloud oppure on-premise, è sempre consigliabile osservare un approccio “zero trust” al tema della sicurezza cyber. E attenzione anche allo smaltimento o al riciclo degli NVR da sostituire: tutti i contenuti devono essere cancellati. La sovrascrittura delle unità non garantisce che tutti i dati vengano cancellati: meglio rivolgersi ad una struttura che possa rilasciare un certificato. E’ infatti essenziale cancellare in modo sicuro qualsiasi supporto di archiviazione video o supporto contenente dati sensibili come certificati e password, smagnetizzando o schiacciando le unità. 



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