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Il 2023 per lo storage: tendenze e mercato

11/04/2023

La quantità di dati generati e archiviati è cresciuta in modo esponenziale nell’ultimo decennio, ben oltre quanto si potesse immaginare. Sino a qualche anno fa numerosi analisti prevedevano che gli hard disk (HDD) sarebbero stati completamente sostituiti dalle unità allo stato solido (SSD): il termine per il completamento della migrazione era ipotizzato da numerosi osservatori entro il 2020. Ebbene, a tre anni di distanza da quella deadline, è ormai evidente che tale migrazione non è avvenuta né avverrà in un futuro ravvicinato. Le elevate capacità complessive e il basso costo per unità di memoria fanno sì che gli HDD siano ancora un’opzione interessante per numerose attività.

della Redazione

Ma quali sono le le tendenze che stanno influenzando a livello mondiale il settore dello storage? Secondo un leader come Toshiba, si stagliano almeno 4 tendenze.

1) Per quanto riguarda le unità client/PC, gli HDD sono stati sostituiti da SSD su larga scala. In particolare, il formato compatto M.2 con interfaccia NVM-e si è imposto nei dispositivi portatili e negli smartphone. Bisogna però riconoscere che le unità SSD adeguate sono ancora 4 volte più costose per unità di capacità rispetto agli HDD. È per questo che i PC meno costosi con requisiti di memoria più elevati sono ancora dotati di HDD.

2) L’importanza dello storage online è un fenomeno che si osserva ormai da diversi anni. Gli utenti accedono a una varietà sempre più ampia di piattaforme basate sul cloud e lo fanno sempre più spesso. Questo può avvenire per lo streaming di contenuti di intrattenimento (come musica o film), oltre che per le attività di e-commerce, gaming e social media. Un altro aspetto da considerare è la maggiore diffusione dello smart working: tutti i dati necessari sono raccolti in grandi data center, che utilizzano principalmente gli HDD come supporto di memorizzazione. L’ottimizzazione della velocità di elaborazione gioca un ruolo sempre più importante. Sebbene i singoli HDD siano più lenti rispetto alle unità SSD, l’interconnessione di un elevato numero di dischi rigidi consente di raggiungere velocità relativamente elevate. Se in passato le soluzioni di archiviazione consistevano in array con un massimo di 24 HDD integrati in un alloggiamento e gestiti da un computer host, oggi si iniziano a vedere configurazioni con 60 o più dischi in una singola unità, che consentono di gestire quantità di dati notevolmente superiori. La sfida, tuttavia, è quella di scalare la velocità di elaborazione complessiva.

3) Gli HDD rivestono un ruolo importante per rendere le operazioni dei data center più sostenibili e affidabili. A causa delle enormi quantità di energia che consumano, la preoccupazione sull’impatto ambientale di queste strutture è in aumento. Toshiba ha condotto test approfonditi sulle soluzioni JBOD ad alta densità dei partner OEM (basate su array di HDD di livello enterprise da 18TB), per convalidare le loro caratteristiche ecologiche. I test dimostrano che i data center possono implementare una tecnologia HDD che consente di soddisfare le esigenze di maggiori risorse di archiviazione dati, pur mantenendo i livelli di efficienza energetica previsti dalle ambiziose roadmap del settore. Inoltre l’integrazione di sistemi per il rilevamento della temperatura negli HDD aziendali consente di controllarne meglio le condizioni e di aumentarne la durata.

E nella videosorveglianza?

Per quanto riguarda l’archiviazione dei dati relativi alla videosorveglianza, le applicazioni sono caratterizzate da sempre più telecamere con una risoluzione superiore. Per gestire tutti questi flussi video ad alta risoluzione, sono necessarie soluzioni HDD di nuova generazione.Dato che è generalmente richiesto il funzionamento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, queste soluzioni devono essere sufficientemente robuste da garantire un funzionamento affidabile. Oltre alla possibilità di acquistare soluzioni efficienti e affidabili, un’altra delle priorità principali per i clienti di questo settore è che il TCO (Total Cost of Ownership) associato possa essere mantenuto al minimo.

Caratteristiche degli HDD per la Videosorveglianza

I sistemi di videosorveglianza sono attivi 24/365 e richiedono HDD dedicati con un MTTF (Mean Time To Failure) pari a un milione di ore di funzionamento, che corrisponde a un AFR (Annualised Failure Rate) dello 0,88%. Gli HDD per la sorveglianza, che devono gestire un carico di lavoro annuale spesso fino a 180 TB, devono anche essere parecchio robusti. Spesso devono anche elaborare diversi flussi video HD in simultanea: per questo vengono dotati di firmware ottimizzato e memorie buffer più grandi. I sistemi di videosorveglianza non sono poi sempre situati in datacenter con aria condizionata o in uffici ben ventilati, pertanto gli HDD devono saper resistere a un range di temperature maggiore rispetto a quanto richiesto ai modelli per desktop. Devono inoltre resistere alle vibrazioni dovute alla necessità di utilizzare molti hard disk operativi in contemporanea (le cui vibrazioni possono amplificarsi a vicenda): non a caso le unità destinate all’archiviazione per la sorveglianza spesso integrano dei sensori in grado di rilevare le vibrazioni, con meccanismi di controllo intelligenti che ne gestiscono i parametri di funzionamento per minimizzarne l’effetto. I dischi destinati al TVCC sono infine utilizzati all’interno di una miriade di sistemi differenti, per questo devono dimostrarsi compatibili con una vasta gamma di soluzioni.



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