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Do more with less: la mission della videosorveglianza 2023

03/04/2023

Piattaforme aperte per soluzioni ad Intelligenza Artificiale, containerizzazione, intelligenza a bordo camera, problemi irrisolti di supply chain e di sicurezza dei dati, cyber security. Il 2023 sarà un anno decisivo per la sicurezza, che dovrà sostenere gli utenti finali ad ottenere il massimo con sempre meno risorse (more with less), fornendo dati e informazioni atte non solo a proteggere persone e asset, ma anche a far crescere i fatturati. Questa la vision di i-PRO, produttore leader di soluzioni professionali per la sicurezza pubblica e privata, sui 5 mega trend che interesseranno la videosorveglianza classe 2023.

della Redazione

1) AI a bordo camera: è standard

Il 2023 vivrà una notevole adozione di soluzioni di videoanalisi a bordo camera basate su AI e nei VMS; diversi produttori offriranno tali funzionalità nelle proprie linee standard di telecamere. Il motivo? I flussi video sono semplicemente troppi da gestire: servono analisi automatiche ed affidabili che permettano ai team di sicurezza di controllare meglio e con meno risorse. Questo passaggio renderà le organizzazioni più proattive nella risposta, potendo assumere iniziative a possibili eventi in tempo reale, anziché reagire a qualcosa che è già accaduto. La vera sfida starà nella capacità degli utenti finali di utilizzare i dati non solo per finalità di security ma anche per efficientare il business. L’elaborazione at the edge diventerà la norma man mano che i dispositivi si faranno più potenti e affidabili. L’IoT distribuito con tecnologie di containerizzazione guadagnerà terreno. Container come Docker e Kubernetes e il concetto di risorse condivise tra vari dispositivi aumenteranno la velocità di elaborazione, miglioreranno l’integrazione dei plug-in di analisi e accelereranno gli aggiornamenti firmware e l’implementazione di strumenti di analisi innovativi.

2) Piattaforme AI aperte = flessibilità al top

Con la diffusione delle tecnologie basate sull’AI, il settore continuerà a sviluppare strumenti specializzati per risolvere problematiche sempre più specifiche. Le piattaforme aperte permettono agli sviluppatori più skillati di accedere a grandi mercati. Come da tempo proliferano le app per computer e smartphone, così le piattaforme aperte continueranno ad evolvere fino ad offrire a system integrator e utenti finali un importante livello di personalizzazione. Il futuro sarà di chi abbraccerà una strategia aperta; la nascita di infrastrutture flessibili, alla portata degli sviluppatori di soluzioni AI, contribuirà alla democratizzazione dell’AI in numerosi settori, anche extra security.

3) Privacy compliance: un must 

La privacy continua ad essere un tasto dolente pressoché in tutto il mondo: il 2023 potrebbe essere l’anno di un “GDPR americano”. I governi cercano di soddisfare le richieste di maggiori garanzie sui dati dei cittadini e le leggi cambiano continuamente. La sfida per i produttori di sicurezza sarà quella di favorire al massimo la compliance di partner e utenti finali su qualsiasi nuova legge oltre al GDPR, integrando la questione privacy e data protection all’interno dei processi produttivi. La capacità di oscurare i volti mantenendo un flusso dati secondario protetto, per finalità probatorie, potrebbe avere un grande appeal. 

4) Cybersecurity come trend 

La cybersecurity è alla base della responsabilità aziendale e della continuità del business degli utenti finali. I professionisti della sicurezza sono sempre più consapevoli dei rischi di affidarsi a vendor di proprietà governativa: proteggere le reti sarà quindi la parola d’ordine e porterà ancor più in luce il tema della cybersecurity. E’ possibile che nel 2023 alcuni governi europei seguiranno la traccia dell’NDAA, che vieta alle istituzioni americane di installare in siti sensibili sistemi di videosorveglianza di proprietà cinese. La Casa Bianca ha di recente imposto la compliance federale alle politiche zero trust entro il 2024, con ripercussioni su qualsiasi realtà americana e non solo.

5) Ancora guai nella supply chain

Nonostante abbiamo appreso la lezione nel 2022, anche nel 2023 continueranno le difficoltà nella supply chain tecnologiche, perché le risposte da mettere in campo richiedono un tempo di implementazione di almeno 12 mesi. Produttori e integratori dovranno quindi gestire con cura le aspettative del canale: meglio rivolgersi a vendor che si orientano su catene distributive affidabili e che mostrano piena trasparenza in merito a reale disponibilità e tempi di consegna dei prodotti. 

Conclusioni

Il 2023 si prospetta come un anno di transizione decisivo per il settore sicurezza: le aziende cercano stabilità ma devono lottare con la carenza di risorse. La sicurezza fisica ha il potenziale per aiutare gli utenti finali ad ottenere il massimo pur con sempre meno risorse, fornendo informazioni atte non solo a proteggere, ma anche a far crescere il business.



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