mercoledì, 15 maggio 2024

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Incapacità di decidere: solo paura?

19/01/2023

di Giuseppe Ligotti - Consulente in gestione HR Profittevole

Anche quest’anno siamo giunti con non pochi problemi al fatidico momento dell’anno in cui ognuno si prepara a tirare le somme dell’anno in chiusura e si propone nuovi propositi ed obiettivi per il nuovo anno. Lo scorso anno tiravamo le somme al termine del secondo anno di pandemia, facevamo il bilancio di obiettivi raggiunti totalmente, parzialmente o non raggiunti. Al netto dell’esito reale, eravamo comunque tendenzialmente pervasi da un senso di soddisfazione per avercela fatta, per aver superato una crisi che mai avremmo pensato di vivere e sentendoci più forti e fiduciosi guardavamo al 2022.

Ebbene, a distanza di un anno molte previsioni che avevamo fatto a fine 2021 per il nuovo 2022, quello che per molti attori economici rappresentava l’anno della rinascita e della ricostruzione, rimangono ahimè disattese e lasciano un po’ di amaro in bocca. Ancora una volta però, ci riteniamo, in linea di massima soddisfatti per i risultati raggiunti, giustifichiamo i nostri insuccessi dando la colpa a tutti quei fattori esogeni (guerra, caro energia, mancanza di forza lavoro, rincaro materie prime, ecc.) che hanno influenzato negativamente il nostro business e, seppur leccandoci le ferite, ci facciamo i complimenti e ci diamo una pacca sulla spalla. Alla fine non è stata colpa nostra!

Positività + determinazione

Certo è indiscutibile che questa visione positiva sia di fondamentale importanza per continuare a rinnovare e sostenere lo spirito imprenditoriale di ognuno di noi. Proprio qualche numero fa su questa stessa rivista affrontavo e sostenevo il coraggio degli imprenditori nel fare impresa oggi, imprenditori che molto spesso vengono lasciati soli a sostenere il peso dell’economia di una nazione. Ma il coraggio di andare avanti e la forza d’animo a volte da sole non bastano. In momenti difficili come quelli che stiamo affrontando, in anni in cui l’incertezza sembra regnare sovrana e dove domanda di mercato e dettato normativo sono sempre più volubili ed incerti, occorrono fermezza e capacità decisionale.

Prendere decisioni

In apparenza il concetto di fermezza e di capacità decisionale potrebbero sembrare in contraddizione proprio con il momento economico che stiamo vivendo. Tuttavia, è esattamente il contrario. È proprio nei momenti di criticità che, chiunque ricopra un ruolo di responsabilità nei confronti degli altri - e gli imprenditori consapevolmente o inconsapevolmente ricoprono tale ruolo - è tenuto a prendere delle decisioni. Tanto più è incerta e critica la situazione, tanto più la decisione appare difficile e la paura diviene lo stato d’animo predominante, sopraffacendo sicurezza e audacia. Il Comandante però deve prendere la sua decisione, bella o brutta, prudente o audace che sia: a lui spetta decidere. Ok, ma come decidere in situazioni simili?

Quali decisioni prendere?

Per poter decidere, il Comandante (e ogni imprenditore lo è) deve fare ricorso all’esperienza maturata nel corso della propria vita lavorativa, ascoltare i consigli derivanti dall’esperienza dei propri collaboratori, rielaborare tutte le nozioni teoriche imparate durante la formazione scolastica e post scolastica e, oltre a questo, deve guardarsi nel profondo dell’animo, trovare il  suo IO e prendere la decisione che, qualunque essa sia, gli permetta di essere in pace con se stesso. Dover prendere decisioni in momenti critici impone di guardare alla situazione con razionalità e coerenza. Modalità che a volte portano a trovare soluzioni alternative a prima vista folli,  ma a conti fatti vincenti o addirittura geniali. Oppure il contrario: a volte guardare le cose con razionalità e coerenza ci dà il coraggio di decidere per la resa. 

Resa non è sconfitta

Come l’accanimento terapeutico è dannoso per il paziente e i suoi familiari (il malato non migliorerà mai e i parenti continueranno a soffrire), così l’accanimento economico nei confronti dell’impresa comporta il deterioramento continuo ed inarrestabile dell’organizzazione aziendale e della vita dei collaboratori che continueranno a vivere stati d’animo logoranti per loro e per l’azienda. Prendere coscienza della situazione e decidere per la resa dell’impresa, in casi estremi, può consentire all’imprenditore di fermarsi e prendere fiato e di consentire ai suoi collaboratori di prendere coscienza della situazione. Una tregua che potrebbe portare entrambi fuori dal limbo che tieni entrambi bloccati. Perché la regola è sempre la stessa: guardarsi dentro, ricercare il proprio IO e prendere la decisione giusta per sé e per gli altri, ricordando che giusta è la decisione che ci consente di guardarci allo specchio e vedere riflessa l’immagine di una persona degna della nostra stima e fiducia.



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