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Localizzare il punto dell’intrusione per fare la differenza

17/11/2021

di Marco Censi - National Account Italy per OPTEX

L’evolversi delle tecnologie offre sempre nuove funzionalità, ma quali di esse possono fare realmente la differenza? Tra le innovazioni più recenti si annovera la “point location”, ossia la capacità di un sensore di rilevamento di individuare la posizione esatta dell’intrusione. Un aspetto fondamentale soprattutto nel monitoraggio di grandi perimetri, perchè prima si individua l’intruso e prima si potrà verificare la situazione e si potranno prendere eventuali provvedimenti. Il restringimento dell’area di intrusione si ottiene essenzialmente creando zone di rilevamento che funzionano in combinazione con le preimpostazioni della telecamera, semplificando il lavoro degli addetti alla sicurezza. Ma basta localizzare una zona o serve maggior precisione, magari con un range di 5, o meglio di un metro, o meglio ancora avendo le esatte coordinate X/Y?

Localizzare l’intruso in un ambiente ampio

Meno sedi ma più grandi: per ottimizzare l’efficienza, sempre più spesso datacenter, centri di distribuzione, stabilimenti produttivi e hub di trasporto scelgono di ampliare le proprie dimensioni. La logistica è tra i segmenti che abbracciano questa tendenza: si pensi al nuovo hub di Kering in Piemonte (oltre 162.000 mq di estensione) o al nuovo hub internazionale di DHL a Malpensa. Cosa succederebbe se un intruso violasse il perimetro in questi enormi ambienti? Restringere la posizione dell’intruso ad una zona larga 100 m all’interno di una recinzione di 4 km aiuterebbe, ma una volta scansionata dalle telecamere l’area di 100m, l’intruso potrebbe essersi già allontanato. Identificando un’area di intrusione molto più piccola, la verifica visiva invece sarebbe assai più rapida: le telecamere guarderebbero con precisione il punto in cui si trova l’intruso e lo seguirebbero in tutta l’area protetta.

Asset critici? Serve una risposta rapida

Oltre ai grandi perimetri, le soluzioni di point location sono particolarmente interessanti per proteggere beni di alto valore (gioielli, opere d’arte, articoli di lusso), soprattutto in luoghi aperti al pubblico. Poter vedere se anche una sola mano accede ad un’area protetta offre all’operatore della sicurezza un dato prezioso sul tipo di minaccia che deve affrontare e sul luogo esatto dove stia accadendo. Se poi parliamo di infrastrutture critiche, dare risposte immediate diventa assolutamente cruciale, poichè una minaccia può presentare implicazioni sulla sicurezza pubblica. Pensiamo ad un criminale che accede ad un impianto di trattamento dell’acqua per contaminare le falde, oppure a chi entra nell’area cargo di un aeroporto per superare l’area del check-in, o ancora al caso di chi lancia un passaporto per far passare una persona non autorizzata nell’area di controllo. Localizzare il punto esatto evita di perdere tempo prezioso verificando diverse zone e focalizza l’attenzione delle telecamere sull’area critica.

Tecnologie di point location

Diverse tecnologie di sicurezza consentono la localizzazione puntuale di esseri umani e veicoli. Un certo numero di sensori in fibra ottica può individuare un’intrusione fino a pochi metri anche su una recinzione a diversi chilometri. 

Fibra ottica

In genere i sensori in fibra ottica sono montati su pareti o recinzione, da dove possono identificare diversi tipi di violazione (tentativo di scavalcamento/taglio della recizione, perforamento di muro).

Perimetro invisibile a RF 

La tecnologia interrata End-to-End Correlation (E2EC) rappresenta una novità nella rilevazione dei punti. I sensori possono essere interrati vicino alla linea perimetrale o in un’area aperta per creare un perimetro invisibile costituito da energia a radiofrequenza (RF). In questo modo identificano le vibrazioni al suolo e segnalano l’avvicinamento di persone o veicoli, individuando con precisione la posizione dell’oggetto a +/- 1 m e quindi prevenendo la violazione prima che venga tentata.

LiDAR coordinate esatte

Una delle tecnologie di localizzazione dei punti più efficaci è LiDAR: consente di determinare le coordinate esatte degli intrusi. È inoltre possibile creare zone diverse e configurare diverse sensibilità per ciascuna di esse a seconda del rischio. I sensori LiDAR possono essere montati verticalmente o orizzontalmente per proteggere l’accesso a un’area riservata, un tetto, una facciata di un edificio o un cancello.

Radar

La tecnologia radar può essere utilizzata anche per localizzare e tracciare più target in ampie aree aperte e intorno ai perimetri del sito quando non si verificano interferenze. Una volta che il segnale RF del radar colpisce l’oggetto, il segnale viene riflesso e viene determinata la posizione dell’intruso.

Integrazione con il VMS

La scelta della giusta tecnologia richiede una corretta valutazione dei rischi, dei requisiti operativi del sito e delle dimensioni del perimetro. Il rilevamento dei punti è un’interessante evoluzione nelle tecnologie di rilevamento e può rivestire un ruolo importante, purchè le informazioni raccolte sulla posizione siano completamente integrate con un efficace sistema VMS. In questo modo la point location potrà esprimere al massimo il suo potenziale.


maggiori informazioni su:
www.optex-europe.com/it



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