sabato, 18 maggio 2024

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AI Act, via libera dei Paesi UE

06/02/2024

"Gli ambasciatori del Coreper hanno confermato il testo di compromesso finale trovato sulla proposta relativa a norme armonizzate sull'intelligenza artificiale. L'AI Act rappresenta una pietra miliare, poiché segna le prime regole per l'Intelligenza artificiale nel mondo, con l'obiettivo di renderla sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell'Ue".

E' questo il commento con cui la presidenza semestrale di turno belga del Consiglio Ue ha annunciato il raggiungimento dell'accordo politico sull''AI Act, il nuovo sistema di regole dell’Ue sull’Intelligenza artificiale. L'approvazione finale dell'accordo, all'unanimità  – che i negoziatori del Consiglio Ue, del Parlamento europeo e della Commissione hanno raggiunto lo scorso 8 dicembre – richiede ora qualche passaggio formale. La proposta, il 13 febbraio prossimo, dovrà essere sottoposta all'esame della commissione competente dell'Europarlamento, la commissione Inta, Mercato interno e protezione dei consumatori. Nel mese di aprile sarà votata dall'Europarlamento per il voto finale per giungere al passaggio conclusivo, l'adozione formale da parte del Consiglio Ue.

Intento del provvedimento, al quale il nostro Paese ha offerto un importante contributo, è porre un freno a sistemi come ChatGPT e vietare un uso indiscriminato del riconoscimento facciale e della sorveglianza biometrica. Vengono infatti proibite alcune applicazioni della tecnologia AI, imposti limiti ben definiti ai casi d’uso considerati a rischio elevato e vincolati i modelli software più avanzati con obblighi di trasparenza e stress test.  

Ricordiamo che L’UE è la prima a stabilire norme vincolanti per la tecnologia dell’intelligenza artificiale, precedendo altri organismi, come il G7 e l’Ocse.

Obblighi e divieti

Nella normativa è prevista una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA, in base ai diversi livelli di rischio identificati. Sono indicate anche le pratiche vietate: dalla raccolta non mirata di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale, ai sistemi di categorizzazione biometrica che usano caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche, religiose, la razza.

Il regolamento prevede, inoltre, una serie di salvaguardie e ristrette eccezioni per l'uso di sistemi di identificazione biometrica (Rbi) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti. L'Rbi "post-remoto" verrebbe utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.

Nel testo sono infine previste alcune misure a supporto di innovazione e Pmi, e un regime di sanzioni, con multe comprese tra i 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l'1,5% del fatturato, in base alla gravità della violazione e alle dimensioni dell'azienda.

(Fonte testo: www.lastampa.it)



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